In Sicilia raccolti e avviati al recupero 1.400 PFU nell’ambito di ‘PFU Zero nelle Isole Minori’

Si è conclusa ieri, 3 giugno, a Favignana la tappa siciliana di ‘PFU Zero nelle Isole Minori’. Già dalle prime ore del mattino la divisione sub di Marevivo e dei diving locali (Posidonia Blu Diving Center, Progetto Atlantide Diving Center, Egadi Scuba Diving) ha ripulito la zona del porto raccogliendo 50 PFU abbandonati illegalmente. Grazie alla raccolta straordinaria, organizzata dal Comune di Favignana presso le isole ecologiche, è stato possibile individuare e avviare al recupero ulteriori 350 PFU. Anche il Comune di Lampedusa ha provveduto a promuovere una raccolta straordinaria grazie alla quale complessivamente sono state 7 le tonnellate di PFU recuperate, circa 1.000 pezzi (compresi i 200 PFU raccolti in mare).

Gummy, la mascotte di EcoTyre, intanto, ha incuriosito i giovani studenti dell’Istituto Comprensivo Statale “Antonino Rallo” di Favignana, spiegando loro, attraverso attività ludiche e divertenti, quanto sia importante contribuire a una corretta gestione dei PFU e quanto il recupero di questi rifiuti sia necessario per la salvaguardia dell’ambiente e in particolare del mare e dei suoi abitanti.

Un mezzo di EcoTyre ha caricato i PFU raccolti che saranno condotti presso gli impianti di trattamento in cui verranno gestiti. Questa speciale tipologia di rifiuto, infatti, è detta ‘permanente’ e necessita di centinaia di anni per degradarsi completamente. Se gestita in modo corretto, invece, è riciclabile al 100% e utilizzabile per i fondi stradali, per le superfici sportive, come materiale per l’isolamento o per l’arredo urbano.

Dopo La Maddalena, Lampedusa e Favignana, l’iniziativa approderà a Procida (venerdì 12 giugno) per concludere il proprio percorso nel Lazio a Ventotene (venerdì 19 giugno).

‘PFU Zero nelle isole Minori’ si inserisce nel più ampio progetto di EcoTyre ‘PFU Zero’, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente. Attraverso il sito internet dedicato (www.pfuzero.ecotyre.it) il Consorzio può individuare e mappare i depositi di PFU abbandonati (stock storici). Spesso si tratta di situazioni difficilmente gestibili dalle amministrazioni pubbliche a causa degli elevati costi di raccolta e smaltimento. Grazie al database realizzato con il progetto PFU Zero è più semplice intervenire, collaborando con associazioni ambientaliste e altri soggetti attivi nella tutela del territorio, segnalare i depositi di PFU alle Istituzioni e rimuovere e avviare i rifiuti al corretto trattamento e recupero.

“Lampedusa e Favignana sono due isole straordinarie non solo in termini paesaggistici ma soprattutto dal punto di vista della partecipazione di cittadini pronti a mobilitarsi e a lavorare per il proprio territorio. Questa esperienza ha dimostrato ancora una volta quanto sia importante, per proteggere davvero le nostre coste e il nostro mare, l’impegno di tutta la società civile – ha commentato Carmen di Penta, Direttore Generale di Marevivo”.

“Abbiamo deciso di coinvolgere in questo progetto Lampedusa e Favignana, – ha detto Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – così come altre isole minori italiane, per dare dei messaggi importanti alle Amministrazioni e ai cittadini: l’impegno di EcoTyre è raccogliere e gestire correttamente PFU in tutta la Penisola, quindi anche presso territori più difficili da raggiungere; la rete è operativa e capillare sull’intero territorio nazionale e il ritiro degli PFU presso i gommisti è gratuito. Questa speciale tipologia di rifiuto, quindi, non va dispersa nell’ambiente né gettata in mare”.

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