Texa: vendere ai concorrenti stranieri uccide il sistema industriale italiano

Bruno Vianello, presidente e fondatore di Texa, si è schierato contro la vendita di Pirelli ai cinesi di ChemChina. In un’intervista a Il Mattino di Padova accenna addirittura al tradimento, affermando che non è corretto liquidare le aziende italiane, vendendole al primo straniero interessato. Perché l’azienda non è solo denaro: al suo interno ci sono valori, persone, investimenti, sogni. Inoltre, secondo Vianello l’impresa è radicata nel territorio, ha una sua identità specifica e aver venduto significa uccidere tutto ciò che, nel caso di Pirelli, è stato costruito nel corso di oltre 100 anni di storia.

Il presidente sostiene che il governo avrebbe dovuto vigilare, preservando e garantendo “l’italianità” di Pirelli e delle aziende più importanti. Vianello infatti teme che, nonostante le rassicurazioni, Pirelli venga delocalizzata completamente nel giro di pochi anni, a causa del costo del lavoro e delle lungaggini della burocrazia che caratterizzano il nostro paese e che minano la competitività delle nostre aziende. Per questo motivo, Vianello afferma di voler parlare con Renzi, cercando di fare presente le difficoltà che sta vivendo il settore industriale italiano.

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