Codacons contro il Decreto Ruota: solo danni per aziende e consumatori

Non ingoiate il rospo! Con queste parole Codacons invita produttori, importatori, gommisti e consumatori ad un convegno nazionale relativo all’ormai prossima applicazione del Decreto sul Sistema Ruota, che si terrà a Verona lunedì 10 novembre alle ore 15:00 presso la Sala Erminio Lucchi, nel Palazzetto Alberto Masprone in Piazzale Olimpia n.3. All’incontro dal titolo “Quali conseguenze per i consumatori e le imprese del settore?” parteciperanno il promotore dell’iniziativa Antonio Cagnin di Codacons Veneto, il presidente nazionale del Codacons, avvocato Carlo Rienzi, il presidente del Codacons Verona, avvocato Stefano Fanini, Alberto Venturi, in qualità di esperto della filiera, che spiegherà gli aspetti tecnici e le implicazioni commerciali, e gli avvocati Francesco Acerboni e Patrizia Conte, che relazioneranno sugli aspetti legislativi della nuova normativa.

In seguito alla discussione e al confronto con i presenti al workshop, a cui è dedicata circa un’ora, interverrà anche il Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Onorevole Dott. Umberto Del Basso De Caro.

Alla fine dell’articolo è possibile scaricare l’invito e il programma del convegno, mentre di seguito riportiamo il testo integrale con cui il Codacons presenta l’iniziativa:

 

Con l’introduzione della nuova normativa di cui al DM 10 Gennaio 2013 n.20,  (Regolamento recante norme in materia di approvazione nazionale di sistemi ruota, nonché’ procedure idonee per la loro installazione quali elementi di sostituzione o di integrazione di parti di veicoli sulle autovetture nuove o in circolazione) con particolare riferimento agli articoli 3 e 7, si è venuta a creare in Italia (e non negli altri Paesi dell’Unione Europea) una situazione a dir poco kafkiana che produce ingiustificati danni ai consumatori italiani, limitando la concorrenza e la libertà di scelta in materia di cerchi automobilistici in lega e accessoristica connessa.

Per il momento un provvedimento del Ministero ha spostato la data di inizio dell’efficacia al 1° gennaio 2015 ma a quel momento si ripresenterà il problema ingenerato dal Decreto stesso e che si vuol qui denunciare al fine proprio di prevenire tale negativo evento.

Ciò causerà al settore distributivo ingiustificati aumenti di costo connessi a mancanza di concorrenza e a esasperata burocratizzazione che vanno ad unirsi all’obbligo di collaudi “aggiuntivi” che rendono di fatto quasi impossibile la commercializzazione da parte delle imprese italiane operanti nel settore dei “sistemi ruota” (cerchi in lega).

A ciò si aggiunge il danno dovuto alla conseguente e definitiva perdita di commesse da parte dei produttori italiani (fonderie specializzate).

In un momento di congiuntura economica così pesante come l’attuale non si crede che ciò sia la cosa migliore da fare.

La immediata conseguenza di una tale normativa è di fatto quella di soffocare sul nascere il “tuning”, ormai consolidata e ampia tendenza internazionale di dotare l’automezzo di proprietà con specifici accessori al fine di renderlo più personalizzato, performante e sicuro e di cui il “sistema ruote” rappresenta un’applicazione importante.

Il trattamento dei “sistemi ruote” di cui all’art. 2 del citato D.M., previsto per l’Italia non trova riscontro negli altri Paesi per cui se l’automobilista italiano dovesse desiderare di cambiare i cerchi della propria auto (fatto che avviene molto spesso soprattutto all’atto dell’acquisto di una nuova automobile) dovrebbe sottostare, indirettamente, a procedure e limitazioni che altri automobilisti dell’Unione Europea non avrebbero.

La domanda che sorge spontanea è: “a quale scopo tale iniziativa”? Dal punto di vista della sicurezza nessuno.

Dal punto di vista economico non soltanto non ci sono vantaggi per l’automobilista ma solo, come già riportato, danni dovuti ai maggiori costi e fastidi.

Per le case produttrici ed i distributori del settore “Tuning” si profila un crollo occupazionale per l’intervenuta rigidità operativa che non consente tutti quei miglioramenti, aggiustamenti, anche magari soltanto estetici, ma che comunque in altri Paesi rappresentano una consistente opportunità occupazionale da mantenere e semmai da incrementare.

Bisogna intervenire al più presto prima che i danni diventino irreversibili.

Del problema è stato fatto partecipe il Codacons, associazione di tutela dei consumatori e dell’ambiente che, come sempre accade quando il danneggiato finale è il consumatore, ci sono ingiustificati interventi ostativi del processo produttivo e distributivo che vanno ad unirsi alla mancanza di libertà di scelta nei beni e/o servizi.

Pertanto ci sono i presupposti di una condivisa ed articolata iniziativa che preveda il coinvolgimento degli operatori del settore in un evento aperto al pubblico con l’obiettivo di raccogliere suggerimenti e consensi da canalizzare successivamente ai vari livelli istituzionali.

Allo scopo è stato organizzato per il 20 ottobre 2014 un Workshop con il Coinvolgimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di altre autorità e dei rappresentanti Sindacali di Settore, il cui programma si allega.

Venezia 30 ottobre 2014

 

Codacons Veneto

Antonio Cagnin

Responsabile Area Energia e Ambiente

pdf  Scarica il programma del Workshop Nazionale del Codacons 

© riproduzione riservata
made by nodopiano