Nel primo semestre 2014, la componentistica automotive segna un +5% nell’export, ma i pneumatici sono in calo

Secondo i dati Anfia, nel primo semestre 2014, l’export della filiera dei componenti per autoveicoli ha raggiunto 10,2 miliardi di Euro, con una crescita del 5% rispetto a gennaio-giugno 2013. Nello stesso periodo, crescono anche le importazioni (+6,4%), per un valore di 5,9 miliardi di Euro, portando così la bilancia commerciale a un saldo positivo di 4,2 miliardi di euro, il 3,1% in più rispetto al 1°semestre 2013. Questi risultati derivano da un 1° trimestre positivo (export a +9,3% e import a +8,2% rispetto al 1° trimestre 2013), a cui ha fatto seguito un 2° trimestre ancora positivo, ma in rallentamento a confronto con il primo (export a +0,9% e import a +4,6% rispetto ad aprile-giugno 2013).

Le esportazioni del settore componenti rappresentano il 5,2% di tutto l’export italiano (era il 4,9% a gennaio-dicembre 2013) – a sua volta in rialzo del 2% nel semestre – mentre le importazioni valgono il 3,3% circa, quote che salgono rispettivamente al 5,4% e al 4% se si esclude dal totale dei flussi commerciali il comparto energia. Il 2013, per la componentistica, si era chiuso, invece, con l’export a +5,7%, per un valore di 19,3 miliardi di Euro, e con un saldo positivo della bilancia commerciale di 8,2 miliardi di Euro (+7,7%).

“A fronte una produzione nazionale di autoveicoli ancora in calo – il 1° semestre ha chiuso a -1,5%, con un calo del 5,6% per le autovetture e pesanti flessioni a due cifre per i veicoli industriali – e un mercato auto interno che mostra una ripresa solo parziale e altalenante (+3,6% nei primi 9 mesi del 2014), la componentistica italiana continua a dimostrare una forte capacità di differenziazione e di penetrazione sui mercati internazionali – ha dichiarato Aurelio Nervo, Presidente del Gruppo Componenti ANFIA- La filiera della componentistica ha oggi in Italia un peso economico rilevante: sono circa 2.400 le imprese operanti nel settore, per un totale di 165.000 addetti diretti (compresi gli operatori del ramo della subfornitura) e un fatturato complessivo di circa 38,7 miliardi di Euro. Si tratta di una filiera che ha rafforzato, anche negli anni della crisi, la sua propensione all’internazionalizzazione, riuscendo a contenere le perdite proprio grazie al crescente peso delle commesse estere: nel confronto 2013-2007, le autovetture e i veicoli commerciali e industriali hanno registrato contrazioni di mercato del 57% e del 28% rispettivamente, mentre per il fatturato della componentistica la flessione è stata del 15% circa. Dal 2008 al 2013, la bilancia commerciale della componentistica ha registrato un incremento del 20% – ha concluso Nervo. Adesso si esporta di più che nel 2007, prima della crisi e questa filiera merita di essere promossa a livello internazionale, anche per attrarre investimenti sul nostro territorio”.

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Sempre in riferimento al 1° semestre 2014, l’export della componentistica verso i paesi UE vale 7,2 miliardi di Euro (+8,2%) e pesa il 70% di tutto l’export componenti (era il 68,2% un anno fa), con un avanzo commerciale di 2,7 miliardi di Euro (era di 2,4 miliardi a gennaio-giugno 2013). L’export verso i paesi extra UE è di 3 miliardi di Euro (-1,9%) e produce un saldo positivo di 1,5 miliardi di Euro, pari a un terzo della bilancia commerciale componenti (4,24 miliardi di euro).

La classifica dell’export per paesi di destinazione vede al primo posto la Germania con 2,1 miliardi di Euro e una quota del 21% sul totale; seguono Francia (11% di quota), Spagna (8%), USA (7%), che supera di poco UK (6,9%), Polonia (6,8%), Turchia (3,7%), Brasile (2,8%), Austria (2,7%) e Belgio (2,4%).

Le aziende italiane esportano verso l’area NAFTA componenti per un valore di 902 milioni di euro, in crescita del 23% e un saldo attivo di 690 mln. L’Italia esporta verso l’area Mercosur componenti per 330 milioni di euro, in calo del 32% rispetto ad un anno fa, ma con un saldo attivo di 273 milioni.

Il primo mercato asiatico è la Cina (183 milioni di Euro,+8,9% rispetto a gennaiogiugno 2013 e un saldo negativo di 314 milioni), seguono Giappone (122 milioni di Euro, +52%, con un saldo positivo di 24 milioni) e India (114 milioni di Euro, +22%). La suddivisione dei componenti in macroclassi, vede il comparto delle parti meccaniche (incluso accessori, vetri) totalizzare il 66% del valore dell’export con 6,7 miliardi di euro e un saldo attivo di 3,6 miliardi. Seguono il comparto dei motori, per un valore di 2,1 miliardi di Euro, che pesa per il 20% sul totale, e un saldo attivo di 743 milioni di euro e il comparto dei componenti elettrici e affini, che vale il 7,6% dell’export, pari a 777 milioni di Euro, con un saldo pari a 103 milioni di Euro. Pneumatici e componenti riproduttori del suono, invece, presentano saldi negativi. In particolare, le importazioni di pneumatici nel primo semestre 2013 a oltre 758 milioni di euro, mentre nei primi sei mesi di quest’anno ci si è fermati a 749 milioni di euro, con un calo dell’1,01%. Relativamente alle esportazioni, nel 2014 sono state pari a 529,622 milioni di euro, in calo del 2,2% rispetto ai 541,611 del primo semestre 2013. Indicativo anche il calo della quota sul totale: se nel 2013 le importazioni e le esportazioni, rispettivamente, contavano per il 13,6% e il 5,6%, nei primi sei mesi del 2014 si è passati al 12,6% e 5,2%.

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