Yokohama: intervista esclusiva con il veterano rally Marco Cavigioli

Con 30 anni passati nel motorsports italiano, il pilota di rally veterano Marco Cavigioli ha visto molti cambiamenti e sviluppi nell’ambiente rally. Con centinaia di gare sulle spalle, esperienza da vendere e risultati significativi, ha parlato insieme a David Oliva, responsabile Comunicazione per Yokohama Europa, sull’evoluzione di questo sport, dei suoi successi e i suoi pensieri sul futuro del motorsports nel suo complesso.

D: Quali sono i principali punti salienti della sua carriera lunga 30 anni?

Sono contento della mia carriera, perché all’inizio, quando ero molto giovane, i rally erano un hobby e solo dopo molto impegno sono diventati il mio lavoro. Grazie ai buoni risultati che ho ottenuto, sono anche diventato istruttore nelle scuole di guida Ferrari, Maserati e Abarth, e ora tutto questo rappresenta una parte della mia vita, quando non gareggio.

La mia carriera è davvero cambiata nel 1994, quando ho vinto il Trofeo Rally europeo Fiat Cinquecento e il Rally di Monte Carlo nel 1995 con il team FIAT Works. Da quel momento sono diventato un pilota professionista di rally e la mia lunga carriera è decollata. Anche il 2008 è stato un vero punto chiave, quando ho vinto il Campionato Intercontinentale Rally Challenge 2 ruote motrici.

D: Avrebbe considerato di gareggiare in un’altra sport motoristico diverso dai rally?

No, io amo i rally e anche se seguo altri sport motoristici il rally è la mia vita.

Cavigioli-in-Czech-RallyD: Quali sono state le maggiori sfide che ha affrontato durante tutto questo tempo?

Ci sono state molte sfide.. Prima di tutto trovare gli sponsor che mi permettessero di correre.. La mia famiglia non ha avuto la possibilità di sostenere finanziariamente la mia attività e quindi io ho lavorato molto duramente per trovare il budget e i finanziamenti per coprire i costi delle corse. Ho dovuto giocare molto con il mio talento e la creatività, proponendo anche di dare il premio in denaro per la vittoria delle gare al team di supporto, in cambio dell’assistenza e dei costi delle gare stesse. Non è stato mai facile e ho dovuto fare tanta fatica per raggiungere l’obiettivo della mia carriera: vincere e diventare un pilota professionista di rally!

D: A chi è grato per l’opportunità di fare quello che le piace di più?

Innanzitutto devo ringraziare la mia famiglia per avermi dato il sostegno morale e l’energia per creare l’opportunità di correre, e anche se non hanno potuto finanziare il mio hobby, hanno sempre avuto parole di sostegno e di incoraggiamento. Naturalmente devo anche ringraziare tutte le persone che mi hanno aiutato, in particolare il presidente e team manager di Island Motorsport, Fulvio Garajo.

Naturalmente sono anche grato agli sponsor che hanno creduto nel mio talento, e a tutti i partner motoristici, come Yokohama, che è stata tra i primi che hanno deciso di collaborare con me.. ora posso dire che la partnership si è anche trasformata in amicizia!

Marco-Cavigioli-Honoured-at-Czech-Rally-1D: I rally di oggi sono romantici come quelli di un tempo?

No, i rally sono cambiati così tanto.. All’inizio della mia carriera, le gare erano molto lunghe, molto competitive e dure, ora sono difficili per la velocità che la macchina raggiunge, anche se i progressi tecnici e tecnologici attuali aiutano molto i piloti. Anche la nuova configurazione delle gare aiuta i piloti e gli appassionati, così come le misure di sicurezza sono generalmente molto migliorate ora. Tuttavia, se si vuole guardare al lato romantico della gara, questo manca davvero tanto..

D: Pensa che la professionalizzazione abbia significato la perdita dell’essenza del rally?

Come ho detto prima, la professionalizzazione ha cambiato molto il rally, ma oggi sarebbe impossibile avere una gara come 30 anni fa.. Il mondo è cambiato e le gare, anche. Come la Formula 1, del resto. Ma penso che l’essenza del rally sia al sicuro, perché è sempre la battaglia tra l’uomo (o la donna) e la macchina contro il tempo in ogni condizione meteo e su ogni strada.

D: Pensa che i piloti di rally siano diversi da altri top driver del Motorsport?

No, ogni motorsport ha buoni piloti. Certo, il pilota di F1 cerca di fare il miglior tempo in poche curve, ma con un sacco di velocità. I piloti di rally cercano di fare il miglior tempo durante prove speciali molto lunghe, in ogni condizione.

Penso che ogni pilota possa essere tra i migliori nel proprio sport, ma penso anche che un buon pilota possa esprimersi bene anche in altri sport motoristici, perché il talento è talento. Comunque, quando scherzo e discuto con i miei colleghi, io di solito dico loro che il rally è “La Gara” e il circuito è la pista dei bimbi! Ma questa è una vecchia discussione divertente tra di noi.

D: Quali sono le qualità principali che definiscono un buon pilota rally?

Penso che un buon pilota rally sia in grado di correre ogni volta al 100%, in ogni condizione stradale, ma che sappia anche quando è il momento di rilasciare il piede dal gas. Deve avere rispetto per la macchina, ma essere sempre pronto a fare il meglio, anche quando la macchina non è al 100%. Di sicuro il pilota deve essere non solo veloce, ma anche un buon tester in grado di preparare la vettura perché questa sia veloce e deve anche saper scegliere il setup ideale della macchina.

D: E’ tutta una questione di talento individuale? O è importante anche la macchina e la tecnologia?

Ovviamente, senza talento nulla è possibile. Ma penso che il miglior mix sia quello del pilota di rally che grazie al suo talento può utilizzare il 100% della tecnologia disponibile che la vettura possiede oggi.

Marco-Cavigioli-and-Co-Driver-with-Yokohama-Promo-GirlD: Quali sono le sue sfide attuali?

Quest’anno per me l’obiettivo è quello di arrivare ai miei primi 30 anni di carriera, e penso che non sia un piccolo risultato. Tuttavia penso che sia ancora troppo presto per appendere il casco al chiodo, voglio continuare le gare internazionali il più possibile. Ho discusso e pianificato con il mio team manager la possibilità di partecipare ad alcuni rally del Campionato Rally europeo FIA, e alcuni eventi speciali per celebrare l’anniversario della mia carriera.

D: Dove si vede nei prossimi anni?

Nei prossimi anni, voglio continuare ad essere nel mondo del motorsport, sfruttando la mia lunga esperienza per collaborare con marchi importanti come Yokohama, e magari per aiutare alcuni giovani piloti a migliorare in questo fantastico mondo del motorsport. E, perché no, vorrei essere l’istruttore di mio figlio. Ma al momento questo è solo un sogno!

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