Immatricolazioni autovetture: il segno è positivo, ma i numeri sono bassi

Il Ministero dei Trasporti ha rilasciato i dati delle immatricolazioni del mese di luglio: sono state registrate 113.777 autovetture nuove, segnando un +5% rispetto a luglio 2013. Nei primi sette mesi del 2014, i volumi immatricolati si attestano a 871.334 unità, il 3,6% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Federauto, Anfia e Unrae hanno commentato i dati. Secondo Federauto continua il modestissimo aumento del mercato auto, che però esprime volumi critici, molto simili agli anni ’70. Per parlare di ripresa occorrerebbe un incremento costante a doppia cifra, ipotesi che, in mancanza dei giusti e calibrati interventi del Governo, per anni sarà irrealizzabile. In questo contesto il primo danneggiato è lo Stato stesso che sta introitando dal nostro settore 3 miliardi di euro in meno all’anno tra Iva, bollo, IPT e tasse varie, essendo nel contempo costretto a investire centinaia di milioni di euro in ammortizzatori sociali. Il tutto mentre peggiora la sicurezza stradale e aumenta l’inquinamento. Un circolo vizioso assolutamente da spezzare.

“Se continua questo trend di ‘finta ripresa’ il 2014 chiuderà sul livello del 2012, attorno a 1.350.000/1.400.000 pezzi. E voglio ricordare che il 2012 è stato un anno orribile per il nostro settore. Ben vengano eventuali, anche se remote, iniziative statali per il mondo degli autoveicoli, che potrebbero riportare il mercato a numeri più consoni” commenta il presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchi, a margine delle indiscrezioni apparse sui media rispetto a un eventuale intervento pubblico per sostenere la domanda. “In particolare in merito a quanto ipotizzato dal ministro Lupi, riteniamo perfetta la detraibilità per le Partite Iva perché aiuterebbe le aziende a rinnovare i propri parchi. Ma i privati, le famiglie, hanno bisogno di uno strumento diverso che abbatta il costo degli autoveicoli in un’unica soluzione. La nostra proposta per questi utenti è un’aliquota Iva agevolata. Senz’altro immediata, facile, comprensibile, che ha come vantaggio quello di abbattere il prezzo dei beni alle famiglie, in forte crisi di liquidità. Mentre vediamo molto bene la detraibilità per le riparazioni e manutenzioni di officina. Tutti gli operatori, e mi riferisco in particolare agli indipendenti, sarebbero costretti a emettere sempre il documento fiscale e il sommerso verrebbe alla luce eliminando, nel contempo, la concorrenza sleale verso chi lavora rispettando le regole. Tutte proposte presentate da Federauto direttamente al premier Renzi, al ministro Guidi, e alla commissione Finanze della Camera. Ma voglio ammonire chi decide: piuttosto che provvedimenti sbagliati, meglio lasciare tutto com’è”.

Roberto Vavassori, Presidente di Anfia, commenta: “Il segno positivo di luglio è ancora frutto del buon andamento della raccolta ordini nella prima metà dell’anno. Il nostro, tuttavia, è un mercato ancora strutturalmente debole e lontano dal ritorno ai livelli fisiologici, pari a circa 1,8 milioni di unità all’anno. Le maggiori criticità si ravvisano nel canale dei privati – con una quota del 58,7% nel primo semestre 2014, in calo di 2,7 punti rispetto a un anno fa – a causa di uno scenario economico globale ancora incerto. Ma anche per il comparto delle auto aziendali, che ha sostenuto i volumi di mercato nei primi mesi dell’anno, i problemi non mancano. Soltanto riportando la deducibilità del costo di acquisto e di utilizzo ai livelli vigenti nel resto d’Europa, infatti, si potrà portarne la quota di mercato ai livelli degli altri quattro maggiori Paesi europei, che si collocano tra il 43% e il 62% nel 2013, contro una quota italiana del 36%.

Per invertire la rotta – ha aggiunto Vavassori – occorre lavorare seriamente ad una riforma della fiscalità dell’auto, basata su urgenti interventi strutturali di progressiva riduzione del prelievo fiscale. Apprezziamo il rinnovato interesse che il Governo ha manifestato in questi giorni nei confronti del settore e ci aspettiamo che, dopo la pausa estiva, venga varato un pacchetto di provvedimenti già discussi e condivisi tra gli operatori in sede di Consulta automotive, che darebbero un primo importante segnale positivo, con un impatto significativo anche sul rinnovo del parco circolante, a beneficio dell’ambiente e della sicurezza sulle strade”.

Massimo Nordio, Presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, commenta invece: “Il risultato dei sette mesi è naturalmente troppo influenzato dalla stagnazione della domanda delle famiglie, ancora sostanzialmente inferiore rispetto ai valori dell’anno scorso: 534.298 unità vs. 535.001”, afferma. “In questo senso – prosegue Nordio – un intervento che riduca la pressione fiscale che ancora agisce su famiglie e imprese e stimoli in modo conveniente la sostituzione del parco obsoleto, come annunciato dal Ministro Lupi, ci trova totalmente d’accordo e rappresenta un importante segno di attenzione nei confronti di un settore strategico per il Paese”.

© riproduzione riservata
made by nodopiano