Il sondaggio – Pessimismo tra i gommisti nella prima metà dell’anno

Il buon esito dell’anno dipenderà dalla stagione invernale, nel mercato italiano, che per il cambio estivo esprime parecchio pessimismo. Nell’ultimo sondaggio del mese avevamo infatti chiesto ai nostri lettori come era andato il primo cambio gomme dell’anno. Solo il 19% dei votanti si è espresso in maniera positiva, dichiarando che la stagione primavera/estate si chiuderà con risultati migliori rispetto all’anno precedente. Il 38% chiuderà più o meno alla pari del 2013, mentre un altissimo 43% è convinto che la prima stagione del 2014 abbia dato risultati decisamente peggiori dell’anno prima. Come sempre, sottolineiamo che si tratta di dati relativi, calcolati su 238 votanti, prevalentemente – se non tutti – gommisti.

Le cause della catastrofica situazione vengono attribuite dai nostri lettori a temi ormai noti e di difficile soluzione: l’abusivismo, l’evasione dell’Iva, i margini “tanto risicati da lasciare voragini” (Dalla Puglia), i costi, la concorrenza “che arriva da ogni dove a 360°” (Luigi Comandatore) e la leva d’acquisto che sembra rimanere il prezzo basso, se non si sconfina addirittura nella richiesta di gomme usate.

Una boccata d’ossigeno arriva per fortuna dalle normative italiane che d’inverno prevedono in molti posti l’uso dei dispositivi adatti e che questa primavera hanno messo in allarme gli automobilisti per via dei codici di velocità. La conclusione rimane tuttavia amara e un lettore che ha commentato il sondaggio si interroga: “Sino a quando potremo continuare? Sino a quanto potremo sostenere i costi che ci uccidono? Sino a quando ne varrà la pena?”. “Ormai siamo alla frutta”, incalza Luigi Comandatore.

Certo questi anni non sono facili per molti; sono anni in cui bisogna essere forti e impegnarsi per diventare più competitivi, ma qualcuno (Gaetano Vincenzo) ha una visione più ottimista e pensa che, grazie anche “al panico creato dai media” la stagione andrà meglio dell’anno scorso e aggiunge però anche che, per rivitalizzare il mercato, sarebbe fondamentale “combattere l’abusivismo”.

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