Agitazioni dopo la richiesta presentata ai sindacati di riduzione del costo del lavoro nello stabilimento Marangoni di Rovereto

Gli operai dello stabilimento Marangoni di Rovereto hanno scioperato e manifestato venerdì 31 gennaio contro la richiesta dell’Azienda di ricercare una soluzione alle dinamiche del costo del lavoro. A seguito delle rassicurazioni da parte della Provincia di Trento sulla possibilità di dialogo con i vertici aziendali, lo stato di agitazione continuerà, limitandosi però al solo blocco degli straordinari.

Un corteo di duecento operai ha aderito venerdì a una giornata di sciopero e si è recato, sotto la pioggia, presso la sede di Trentino Sviluppo, dove si è svolto un incontro tra i rappresentanti sindacali e l’assessore provinciale Alessandro Olivi. “Il taglio del salario – ha dichiarato Olivi ai lavoratori – deve essere l’extrema ratio. Ridurre le buste paga dei lavoratori, quelli che già sono colpiti dalla crisi, non aiuta l’economia e si riflette negativamente sullo sviluppo della nostra comunità. Tra l’altro il problema del costo del lavoro non è legato ai compensi dei lavoratori, bensì al carico fiscale. Su questo fronte la Provincia è pronta a fare la propria parte e Marangoni lo sa”. L’assessore infatti ha precisato che già nel corso degli anni scorsi la Provincia è intervenuta abbattendo l’Irap. Anche per la nuova legislatura la giunta intende ridurre l’imposta regionale, “ad una condizione – ha avvertito Olivi -, ossia che le imprese beneficiarie non licenzino”.

Per Olivi, questo principio è quello che ha animato tutti gli interventi provinciali a sostegno dell’industria, compresa Marangoni che pochi mesi fa, sulla base di un accordo sindacale, ha beneficiato di un contributo pubblico di 1,5 milioni di euro per un progetto di ricerca.”Come giunta provinciale – ha spiegato ai lavoratori l’assessore e vicepresidente della Provincia – non abbiamo ancora potuto verificare il piano industriale di Marangoni Pneumatici con l’indicazione precisa degli investimenti che il gruppo intende effettuare sullo stabilimento di Rovereto. Siamo convinti che si possano perseguire anche altre strade di tipo organizzativo per migliorare le performance dell’azienda. Sappiamo però che altre aziende in Trentino hanno dovuto affrontare problemi di competitività simili. Tra queste Aquafil, Cartiere del Garda e Glacier Vandervell. Forse sarebbe bene confrontarsi con quanto successo in queste realtà industriali».

«Se in questa fase di particolare difficoltà per l’economia – ha proseguito Olivi – i lavoratori fossero chiamati a fare dei sacrifici, credo che sarebbe importante che le aziende rafforzassero le proprie relazioni sindacali e si rendessero disponibili a meccanismi di coinvolgimento e di comunicazione continua con i propri dipendenti». Olivi non ha fatto diretto riferimento alla partecipazione prevista nel modello tedesco, ma le sue parole richiamavano proprio quell’esperienza. È poi seguito l’incontro tra Olivi, il dirigente generale del servizio sviluppo economico, Claudio Moser, la rsu di Marangoni Pneumatici e i vertici di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, presenti i segretari generali Burli, Pomini e Alotti.

«L’incontro con Olivi – spiega Mario Cerutti, segretario generale della Filctem Cgil del Trentino – è stato sicuramente positivo. L’assessore ci ha ribadito che ridurre le buste paga dei lavoratori non può essere la soluzione a tutti i problemi di competitività. Olivi ha però anche  riaffermato la necessità di difendere i posti di lavoro e garantire gli investimenti annunciati dall’azienda».

«Per questo motivo – prosegue Cerutti – l’assessore si farà promotore di un incontro tra sindacati, azienda e Provincia stessa per verificare il piano industriali e di investimenti che il management di Marangoni Pneumatici intende realizzare. Quest’incontro, nelle intenzioni di Olivi, potrebbe tenersi già la prossima settimana. A partire da questo primo incontro, si potrebbe aprire una trattativa, anche con un supporto tecnico esterno, che permetta di individuare soluzioni praticabili ai problemi sollevati dall’azienda con un impatto limitato sui livelli salariali in essere e puntando a replicare modalità partecipative e di controllo già disegnate in altri accordi aziendali».

Dopo l’incontro con l’assessore Olivi, i sindacalisti hanno riunito in assemblea i lavoratori presenti nella sede di Trentino Sviluppo. «Abbiamo deciso – conclude Cerutti – di mantenere lo stato di agitazione che però si limiterà al blocco degli straordinari. Fino all’incontro con azienda e Provincia non sono previsti altri scioperi».

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