Auto, immatricolazioni giù anche ad agosto: -6,6%

Immatricolazioni di autovetture in calo per il 39esimo mese consecutivo. Ad agosto sono state 52.997 le auto nuove acquistate in Italia, il 6,6% in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Dall’inizio dell’anno le immatricolazioni totali ammontano a 893.097 unità, una contrazione del 9% rispetto al periodo gennaio-agosto 2012, quando le immatricolazioni avevano raggiunto quota 981.545. “Il mercato presenta nuovamente una forte contrazione – commenta Roberto Vavassori, presidente di Anfia – nel mese appena concluso, pur confrontandosi pur confrontandosi con un agosto 2012 già particolarmente negativo (-20,2%). I livelli di immatricolazioni di agosto non erano così bassi dal lontano 1962, quando le immatricolazioni furono appena 49.766”.

Per Massimo Nordio i dati diffusi dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono certamente preoccupanti, anche se vanno letti nell’ottica di un giorno lavorativo in meno che caratterizza il mese di agosto, ma il presidente di Unrae vede alcuni spiragli positivi: “L’auspicata ripresa non si è ancora manifestata nella raccolta degli ordinativi di auto nuove, tuttavia i provvedimenti che il Governo sta prendendo, con la prospettiva di migliorare entro la fine dell’anno la disponibilità di spesa delle famiglie, aprono uno spiraglio ad un leggero miglioramento della propensione agli acquisti. Il mese di settembre ci darà meglio il polso della situazione – ha concluso Nordio – l’Unrae intanto auspica che gli interventi a favore delle famiglie possano trovare continuità nella prossima legge di stabilità attraverso misure che, come per la casa, consentano agli automobilisti di ridurre gli oneri dell’acquisto e della gestione degli autoveicoli e, più in generale, favorire il rilancio dei consumi”.

Più duro il commento di di Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di autoveicoli: "L’economia reale, di cui il mercato degli autoveicoli è la principale cartina di tornasole, non mente: l’Italia brancola nel buio e non si intravede una via d’uscita a breve termine. Il mondo politico sta facendo del proprio meglio ma sembra essere paralizzato dall’affaire Berlusconi. Ma il Paese ha bisogno di risposte immediate che facciano ripartire i consumi interni, che rilancino le aziende, le uniche che possono dare lavoro, occupazione, dignità ai lavoratori".

Secondo Anfia, fatte le debite considerazioni relative ad un periodo dell’anno tradizionalmente contrassegnato da un calo della domanda, il peggioramento dell’attuale trend di mercato “E’ in buona parte riconducibile alle vessazioni fiscali che colpiscono in maniera incrementale la filiera dell’auto: dai premi assicurativi alle accise sui carburanti – si consideri che la componente fiscale dei prezzi dei carburanti è già arrivata al 58% per la benzina e al 55% per il diesel – per citare solo due voci di spesa, senza contare che le tensioni internazionali suscitate da un possibile intervento USA in Siria stanno facendo aumentare il prezzo industriale del greggio. “E’ indispensabile rivitalizzare il settore – conclude Vavassori – importante elemento di traino dell’economia italiana, con eccellenze di spicco dal punto di vista della ricerca e sviluppo e progettuale, che negli ultimi anni ha fatto enormi progressi nella produzione di veicoli sempre più efficienti in termini di emissioni e di consumi, sicuri e caratterizzati da elevati standard di qualità del prodotto. Anfia propone di cominciare dalla rimodulazione della pressione fiscale – con l’eliminazione del superbollo, la revisione dell’IPT, e un trattamento fiscale delle auto aziendali allineato a quello degli altri maggiori Paesi europei – per far gradualmente ripartire le vendite. Sul versante dell’industria, interventi su fisco, credito, supporto all’export, investimenti diretti esteri, e R&D non sono più procrastinabili e in questa direzione l’Associazione sta lavorando con le istituzioni e in particolare con il Ministero dello Sviluppo Economico”.

Ricetta condivisa anche da Pavan Bernocchi: Si scongiuri subito l’aumento dell’IVA che per ogni automobile inciderebbe circa per 170 euro in più. E poi ci si sieda intorno a un tavolo, Governo e rappresentati della filiera dell’automotive, per ridisegnare la mobilità del futuro. Si potrebbe garantire un maggior gettito fiscale per lo Stato, rivisitare il bollo e il superbollo, stimolare la domanda di vetture a basso impatto ambientale a fronte della rottamazione di vetture obsolete. Il nostro comparto, se ascoltato, può portare: miglior qualità dell’aria, maggiore sicurezza, minori costi per feriti e morti sulle strade, minor ricorso agli ammortizzatori sociali, salvaguardia di centinaia di migliaia di posti di lavoro".

Tornando all’analisi del mercato delle immatricolazioni, i soli acquisti dei privati evidenziano una flessione nel mese del 5,4% a 35.062 unità, con una quota del 65,8% sul totale, che porta i primi 8 mesi a registrare una perdita in linea con il mercato complessivo (-8,8%) e il 63,4% di rappresentatività. Più forte in agosto il calo del noleggio (-8,3%) e delle società (-9,4%), che archiviano il periodo gennaio-agosto rispettivamente al 13,8% di quota (-9,5% in volume) e al 20,4% (-8,9%). Prosegue la flessione dei carburanti tradizionali, con la benzina che in agosto scende sotto la soglia del 30% di quota (29,2%), portandosi in 8 mesi al 31,3% del totale (-16,5% in volume). Il diesel nel cumulato scende del 9,5% perdendo un punto percentuale, fermandosi al 53,6%. Forte flessione anche per il mercato delle vetture usate, che evidenzia un andamento altalenante dall’inizio dell’anno e in agosto segna un calo del 7,5% a 215.632 trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture. I primi 8 mesi archiviano un andamento in linea con l’anno precedente (+0,35%) a 2.719.650 trasferimenti di autovetture.

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