Pirelli, calano gli utili ma aumentano i ricavi

Cala l’utile netto di Pirelli nel primo semestre 2013, attestandosi a 150,1 milioni di euro, con un calo del 31,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ciò è avvenuto nonostante un secondo trimestre in cui il produttore ha visto segnali di miglioramento, con ricavi in salita del 8,8% rispetto al 2012. Nel secondo trimestre l’utile netto è stato di 78 milioni di euro, in calo anch’esso rispetto ai 94 milioni dell’anno precedente, ma in aumento dell’8,2% rispetto al trimestre precedente, chiuso a quota 72 milioni.

In calo anche il risultato operativo (Ebit), pari a 380,7 milioni di euro, una variazione negativa del 6,1% rispetto ai 405,3 milioni del corrispondente periodo 2012. Secondo Pirelli il dato negativo di 24,6 milioni di euro è “imputabile per 19 milioni di euro circa all’effetto cambi. Il positivo contributo del volumi (+46 milioni di euro), la stabilità del price/mix e il minor costo delle materie prime (+68 milioni di euro l’impatto sull’Ebit), unitamente alle efficienze lorde, hanno coperto i maggiori costi produttivi, inclusi gli ammortamenti”.

Nella relazione semestrale, il gruppo milanese afferma che i suoi risultati confermano la debolezza dell’economia europea, “Seppure con segnali di recupero nel secondo trimestre”. Pirelli ha visto una contrazione del 5% della domanda del mercato europeo, sia nel primo equipaggiamento che nel settore del ricambio nel primo trimestre, in parte mitigata da una ripresa successiva che ha determinato un aumento del 3% su base annua nel canale ricambi del segmento consumer. Sono stati anche confermati i tassi di crescita positivi del segmento premium, così come Pirelli giudica positivo l’andamento del mercato del Sud America per i segmenti consumer e premium e quello cinese per la parte consumer.

In generale, per Pirelli i risultati del secondo trimestre mostrano un miglioramento rispetto al primo. La redditività è stata del 12,6% rispetto all’11,7% dei tre mesi precedenti, grazie alle migliori performance di volume (+8,8% rispetto a +3,9%) e al miglioramento del price/mix (+5,1% rispetto all’impatto nullo del trimestre precedente). Secondo Pirelli, infine “la riduzione del costo delle materie prime e alle continue efficienze, hanno contribuito a bilanciare l’aumento del costo dei fattori produttivi, i costi a sostegno della crescita futura del premium (costi industriali per lo start up del Messico e Russia e costi commerciali e di marketing) nonchè i maggiori ammortamenti conseguenti al picco degli investimenti nell’ultimo biennio. La riduzione del risultato operativo rispetto al primo semestre 2012 è dovuta essenzialmente al maggior impatto dei cambi di consolidamento per circa 19 milioni di euro”.

  Per ulteriori informazioni: Opens external link in new windowNumeri& Fatti

© riproduzione riservata
made by nodopiano