Altroconsumo accusa i produttori di pneumatici: zero responsabilità sociale

Altroconsumo punta il dito contro le aziende produttrici di pneumatici e le accusa di poca trasparenza e di un comportamento non socialmente responsabile. L’associazione di consumatori, la prima e la più diffusa in Italia con i suoi 345.000 soci, oltre a pubblicare stagionalmente i risultati dei test sui pneumatici, ha deciso quest’anno di verificare anche il rispetto da parte dei produttori delle politiche ambientali e dei diritti dei lavoratori. “Siamo andati a vedere come si comportano le case produttrici”, afferma Altroconsumo in una nota. “Nessuna ci ha permesso di visitare le fabbriche. Abbiamo, però, visitato le piantagioni asiatiche di caucciù e realizzato un video che documenta le condizioni in cui lavorano.”

L’inchiesta di Altroconsumo, sugli aspetti etici della produzione dei pneumatici, ha coinvolto 12 aziende, che producono 20 marche di pneumatici. A queste aziende l’associazione ha inviato dei questionari, recuperato la documentazione a disposizione del pubblico sui siti web aziendali, letto ricerche esterne e intervistato esperti. “Volevamo visitare anche le fabbriche, per verificare le dichiarazioni fornite attraverso i questionari, ma nessuna azienda ci ha aperto le porte”, si legge nel comunicato.

Oltre ad indagare sul comportamento delle singole aziende per quel che riguarda politiche ambientali e diritti dei lavoratori, l’associazione ha voluto estendere l’inchiesta all’intera filiera, concentrandosi principalmente sulla provenienza della gomma naturale utilizzata nella produzione delle gomme: “Abbiamo visitato le piantagioni asiatiche di caucciù. In Thailandia, i lavoratori sono spesso immigrati, non esistono sindacati e i salari sono spesso sotto il minimo legale.”

“Tante parole, pochi fatti”, è la conclusione di Altroconsumo. “Responsabilità sociale e sostenibilità ambientale sono temi molto noti nel settore. Peccato che molti marchi minori vadano oltre i principi generali. Quelli più grandi sono un po’ più attivi, ma possiamo dire che nessuna azienda si dimostra socialmente responsabile. Sul nostro giudizio ha pesato molto la mancanza di trasparenza.”

   

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