Assocomaplast: bene l’industria italiana nel 2012 grazie all’export

Assocomaplast (l’associazione nazionale che raggruppa circa 165 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma) ha elaborato il consuntivo di settore del 2012. La produzione, rispetto al 2011 è rimasta allineata, l’export è però cresciuto del 6% (2.575 milioni di euro), mentre il mercato interno ha perso il 5,7% (2.050 milioni di euro). Il saldo commerciale attivo è stato di 1.950 milioni di euro (+6,8%).

Ancora più che in passato – e in misura maggiore rispetto ad altri segmenti della meccanica strumentale italiana – a sostenere il valore della produzione del comparto sono state le esportazioni, con un andamento positivo che, pur attenuatosi con il passare dei mesi, ha consentito ai costruttori italiani di compensare l’estrema debolezza della domanda interna. Infatti, anche dall’indagine congiunturale periodica svolta da Assocomaplast su un campione di aziende trasformatrici italiane, si è via via delineato nel corso del 2012 un trend decisamente negativo per il mercato domestico, che ha evidentemente influenzato anche la propensione delle imprese all’investimento in nuovi macchinari.

Non di meno, le ultime previsioni a 3-4 mesi risultano improntate a un minore pessimismo. A fronte di ciò, nell’ultima rilevazione bimestrale effettuata tra i propri associati, Assocomaplast ha riscontrato che per i prossimi mesi non sono attesi mutamenti significativi nell’acquisizione di ordini di impianti.

Tornando all’export, l’analisi delle tipologie che rappresentano quote più significative sul totale, mostra un incremento di 9 punti delle vendite di estrusori e di 18 per le macchine per soffiaggio mentre quelle a iniezione, oltre a perdere in valore la loro originaria importanza, segnano una contrazione del 20% nel 2012 sul 2011, peraltro riconducibile anche all’uscita dal mercato o alla grande difficoltà che stanno attraversando alcune aziende storiche.

Gli estrusori sono stati destinati in primo luogo (ovvero con valori fra i 22 e i 26 milioni di euro ciascuno) in Germania, Russia, Francia, Cina, con aumenti a due cifre rispetto al 2011.

La progressione delle macchine per soffiaggio è riconducibile in particolare a forniture molto più consistenti a Stati Uniti (da 11 a oltre 20 milioni di euro, diventando quindi di larga misura il primo mercato di destinazione di questa tipologia di impianti), Russia (da 3 a 7 milioni) e Polonia (da meno di 600.000 euro a 4,7 milioni), solo per citare i casi più significativi di scostamento anno su anno.

Menzione a parte per gli stampi, che ormai rappresentano oltre un quarto dell’export totale e che hanno chiuso il 2012 con un incremento di 19 punti percentuali sul 2011; in questo caso, si nota il boom di vendite alla Serbia, da 1,4 a oltre 21 milioni di euro (probabilmente in parte riconducibile all’attività dello stabilimento FIAT a Kragujevac), e gli incrementi sostenuti nel caso della Polonia (+37%, fino a circa 48 milioni) e ancora degli Stati Uniti (+71% e 22 milioni).

La classifica dei principali Paesi di sbocco delle vendite italiane vede nelle prime cinque posizioni, con lo stesso ordine del 2011: Germania (con il 14,6% del totale e un aumento del 6,8%), Francia (6,8%; +10,9%), Stati Uniti (6,2%; +32,9%), Cina (5,4%; – 6,4%), Russia (5,2%; +17,8%).

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