Marangoni chiede la cassa integrazione per i 350 dipendenti di Rovereto

La settimana scorsa Marangoni ha chiesto ai sindacati l’approvazione di un piano di ristrutturazione che prevede, a fronte di un anno di cassa integrazione, investimenti per 2,7 milioni di euro che includono, tra le altre cose, una importante revisione del processo di ricostruzione autocarro. Il Gruppo Marangoni ha chiuso il 2011 con 7,9 milioni di perdita, che vengono attribuiti dall’azienda sostanzialmente agli oneri finanziari e al carico fiscale e, a fronte del perdurare di uno scenario molto incerto, chiede ancora di fare ricorso agli ammortizzatori sociali.

La settimana scorsa il management Marangoni ha incontrato i rappresentanti sindacali per chiedere 12 mesi di cassa integrazione straordinaria in riduzione orario di lavoro per tutti i 350 dipendenti di Rovereto, da utilizzarsi in funzione dell’ andamento della domanda, e la cassa a zero ore a rotazione fino ad un massimo di 70 posizioni. L’entità degli eventuali esuberi sarà nota solo a fine percorso e non è oggetto della trattativa in corso.

“La situazione – sostiene l’azienda da noi interpellata –  è resa molto critica non solo dal calo della domanda di pneumatici autocarro che, a seconda dei mercati e dei segmenti registra tassi negativi del 20% e oltre, ma dalla sempre più marcata carenza della componente di base nel settore della ricostruzione, vale a dire carcasse di pneumatici di buona qualità’ e ben manutentate da poter essere ricostruite.”

L’acuirsi della crisi ha infatti provocato un forte calo delle immatricolazioni di autocarri e dei pneumatici nuovi che vengono in tal modo immessi sul mercato ed ha costretto flotte e trasportatori, già fortemente penalizzati dal rincaro dei carburanti e dei costi di esercizio in genere, ad adottare diverse soluzioni per sfruttare al massimo i pneumatici montati sui loro autoveicoli prolungandone la prima vita oltre misura e penalizzando in tal modo la stessa ricostruzione che, per poter essere eseguita a regola d’ arte, presuppone una carcassa in buone condizioni e in grado di effettuare più vite senza pregiudizi per la resa chilometrica, le prestazioni e la sicurezza.

Un elemento che lascia intravedere qualche margine di recupero all’azienda di Rovereto è dato invece dalla migliorata ricostruibilità dei pneumatici importati dall’ Asia: “con una quota che si aggira sul 20% del mercato del ricambio e che è in tendenziale crescita , il prodotto di origine asiatica di fascia elevata, negli ultimi anni, ha migliorato le sue caratteristiche di ricostruibilità ed oggi, contrariamente a quanto avveniva in passato, incomincia a rappresentare una potenziale risorsa per il settore della ricostruzione.”

Per far fronte ad un quadro di riferimento del mercato della ricostruzione sempre più complesso e competitivo, Marangoni, a fronte della richiesta di ulteriore sostegno da parte degli ammortizzatori sociali, ha messo sul tavolo l’intenzione di attuare un piano di ristrutturazione aziendale e un investimento da 2,7 milioni di euro che prevedono anche interventi per migliorare le tecnologie di processo e di prodotto. L’investimento dovrebbe comprende l’acquisizione di macchinari e l’adattamento della produzione alle nuove lavorazioni, miglioramento ambientale, informatizzazione, ricerca e sviluppo e formazione del personale.

I sindacati stanno valutando la proposta, che, se approvata, dovrà passare al Ministero del Lavoro per la conferma definitiva. Pur considerando la volontà dell’ azienda di investire un segnale positivo chiedono all’azienda di Rovereto garanzie e dettagli sul piano di ristrutturazione.

Per quanto riguarda le voci relative ad un accordo tra l’azienda italiana e un produttore asiatico, Paolo Maria Fincato, direttore dello sviluppo e delle pubbliche relazioni, conferma che “da anni sono in essere rapporti di collaborazione con produttori di pneumatici di tutto il mondo e che anche in questo momento sono in corso diverse trattative con potenziali partner nei vari settori in cui opera l’ azienda.”

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