UNRAE: le famiglie italiane in demotorizzazione

“Al Salone dell’automobile di Parigi abbiamo potuto constatare quante novità di prodotto, di tecnologia, di attenzione all’ambiente siano pronte per gli automobilisti in Europa, con investimenti importanti da parte delle Case estere. E’ un peccato che tante novità troveranno uno spazio ristretto nel mercato italiano, per la grande pressione fiscale che preme sulle capacità di consumo delle famiglie. L’UNRAE, dopo le tante proposte formulate e preso atto che dei 150 tavoli preparati dal Governo non ce n’è nessuno che tratti di auto – pur consapevole delle difficoltà dell’Esecutivo – richiama l’attenzione sul patrimonio di tradizioni, competenze, passioni ed occupazione legate al mondo dell’auto: un settore che ha sempre contribuito alle entrate tributarie annuali per oltre il 16% del totale del gettito nazionale e che, nel caso delle Case estere, assorbe 8,5 miliardi di euro di componentistica italiana”. Queste le parole di Jacques Bousquet, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case estere in Italia, nel commentare i risultati negativi del mese di settembre, che vedono il mercato delle autovetture in flessione del 25,7%, il secondo peggior risultato dell’anno, e 109.178 immatricolazioni, rispetto alle 147.021 di un anno fa. A chiusura dei primi 9 mesi le auto vendute superano finalmente il milione di unità, portando il mercato a 1.090.627 immatricolazioni, in calo del 20,5% rispetto al gennaio-settembre 2011.

In merito alle problematiche generate dalla fiscalità sull’automobile si è recentemente espresso anche il Centro Studi di Confcommercio, evidenziando come per far fronte all’aumento della pressione fiscale sui carburanti intervenuta tra il 2010 e il 2012, gli italiani siano stati costretti ad usare meno l’auto e, in particolare, a sottrarre risorse destinate ad altri consumi per più di 6 miliardi di euro all’anno, un valore pari allo 0,6% del Pil totale.

“Ciò – prosegue Bousquet – sta generando quell’effetto di de motorizzazione privata, sul quale avevamo lanciato l’allarme alcuni mesi fa. Le famiglie italiane stanno gradualmente radiando la propria auto senza acquistarne una nuova: il parco circolante dei privati, infatti, nei primi 6 mesi di questo anno si è ridotto di 60.000 unità”.

Come per il mercato del nuovo, flessione superiore al 20% anche per la raccolta ordini che, da un primo scambio di informazioni tra UNRAE e ANFIA, in settembre  ha registrato circa 114.000 unità (oltre il 22% in meno), che portano a chiudere i primi 9 mesi dell’anno con quasi 1.040.000 contratti e una riduzione del 22%.

Dall’analisi della struttura del mercato si confermano in modo più incisivo le tendenze tipiche degli ultimi mesi. In forte difficoltà le famiglie, che in settembre sfiorano il 30% di flessione con 68.528 vetture immatricolate, fermandosi appena al 62,1% di quota di mercato, rispetto al 65,7% di un anno fa (63,2% nei 9 mesi, 3 punti in meno dello stesso periodo 2011).

In forte calo anche le società (-23,7% nel mese), al 22,1% di quota, mentre il noleggio – pur scendendo del 7,5% – è cresciuto di oltre 3 punti di rappresentatività (al 15,8%) rispetto ad un anno fa.

In continua accelerazione, invece, le vetture a Gpl (+136,4%) e metano (+30,8%), testimonianza anche di un’offerta di prodotto che diventa sempre più ampia; le vetture ibride segnano un ragguardevole +61,8%, mentre le elettriche mantengono un posizionamento di nicchia (20 unità verso 30 del settembre 2011), strette tra un mercato in grandi difficoltà ed un’economia che penalizzano le innovazioni e non stimolano la creazione delle infrastrutture necessarie.

In affanno, infine, anche il mercato dell’usato che, con 309.440 trasferimenti di proprietà (al lordo delle minivolture), evidenzia in settembre una flessione del 17,7%. Alla fine del periodo gennaio-settembre i trasferimenti sono 3.019.608 in calo dell’11,6%.

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