Operativo in India il nuovo stabilimento high tech di BKT

BKT ha le idee chiare e gli obiettivi ambiziosi. Se oggi l’azienda indiana detiene una quota del 5% del mercato globale dei pneumatici per uso non stradale, entro il 2014 punta a raggiungere il 10%. Un target sì ambizioso, ma calcolato sulla base della forte richiesta del mercato, che costringe oggi l’azienda a lavorare in back-order, ad avere cioè più ordini che prodotti, e sulla base degli importanti investimenti fatti per aumentare la capacità produttiva.

Per proseguire il cammino verso il raggiungimento dei futuri obiettivi, BKT ha infatti realizzato un nuovissimo impianto produttivo tecnologicamente avanzato a Bhuj, nella regione del Gujarat, situata a ovest dell’India. Per il nuovo stabilimento sono stati investiti circa 365 milioni di dollari (pari a 285 milioni di euro) parzialmente autofinanziati. Una parte dell’investimento è servita per l’acquisto del terreno che, oltre all’impianto produttivo e al centro di ricerca e sviluppo, ospiterà una e vera propria città, con un’ampia area verde e impianti di energia pulita e depurazione delle acque. L’azienda afferma che i macchinari acquistati per lo stabilimento sono i migliori che il mercato mette attualmente a disposizione, quasi tutti di produzione americana, europea e giapponese. Lo stabilimento è moderno e tecnologicamente all’avanguardia, perfettamente funzionale per offrire un prodotto all’altezza delle aspettative.

Con una superficie di circa 300 acri (1,21 milioni di metri quadrati, pari a 175 campi di calcio regolamentari), il nuovo complesso industriale prevede, oltre al reparto produttivo che occuperà circa 80 acri, un ampio magazzino e, soprattutto una speciale area dedicata alla ricerca e sviluppo (R&D) di circa 15 acri, cuore pulsante dell’impegno di BKT per sviluppare prodotti innovativi e all’avanguardia, grazie anche al continuo studio su polimeri e nuove mescole. Il centro comprende anche una vasta zona di prova per i pneumatici sia indoor che outdoor, tra cui una pista collaudo per il testing completo dei pneumatici, sia agricoli che industriali. Nel nuovo impianto di Bhuj lavoreranno, una volta a regime, oltre 4mila persone di cui circa 3.500 operai, sia specializzati sia in fase di formazione, e 550 tra funzioni di staff e dirigenti.

La regione del Gujarat, dove è insediata la fabbrica, è stata scelta in quanto strategicamente interessante. Bhuj è nelle immediate vicinanze di tre importanti porti, il principale dei quali è quello di Mundra, situato a soli 60 km. Questo aspetto favorisce l’esportazione dei prodotti e l’importazione delle materie prime.

L’inizio della produzione è prevista per il 3° trimestre del 2012 e considerando lo stato di avanzamento dei lavori in loco, il team BKT è fiducioso di rispettare questa scadenza. Il primo lotto completo che uscirà dalla fabbrica di Bhuj per la commercializzazione sarà di pneumatici convenzionali per l’agricoltura. Già da qualche mese, sono comunque attive le linee produttive delle camere d’aria e dei pneumatici pieni (solid tires), cui a breve si aggiungeranno quelle dei pneumatici radiali per l’agricoltura, i convenzionali e i radiali per il movimento terra.

Per velocizzare e ottimizzare la produzione ed esaudire le richieste del mercato la linea produttiva di Bhuj é stata concepita in linea retta e continua, evitando spostamenti, attese e incroci vari con carrelli e materiali e rendendo i flussi più efficienti.

Lo stabilimento di Bhuj sarà caratterizzato da un’imponente capacità produttiva che, nella prima fase, a regime, raggiungerà le 120mila tonnellate annue, che andranno a sommarsi alle 180mila previste nei tre attuali stabilimenti. L’output di produzione di Bhuj sarà del 25 per cento della capacità installata entro i primi 12 mesi; del 75 per cento entro i 24 mesi, per arrivare a esprimere tutta la potenzialità entro marzo 2015. In una seconda fase, è prevista per Bhuj un’ espansione di ulteriori 80mila tonnellate annue.

L’impegno sociale della fabbrica di Bhuj

Bhuj non vuole essere solo una perla di tecnologia produttiva ad alta qualità, ma anche un nuovo concetto di “fabbrica sociale”: nel suo perimetro sorgeranno infatti una housing colony, un ospedale di pronto soccorso, una stazione dei vigili del fuoco, a servizio dello stabilimento, ma anche della comunità, e un grande centro ricreativo con strutture sportive gratuite dedicate ai dipendenti e alle loro famiglie. In convenzione con le realtà formative locali e statali, i figli del personale che abiterà all’interno della housing colony di Bhuj frequenteranno, inoltre, le scuole costruite appositamente a tale scopo. All’interno della struttura è situata anche una guest house attrezzata di tutti i comfort.

L’intera area è totalmente indipendente dal punto di vista energetico. Anche per quanto riguarda l’utilizzo dell’acqua, sono state adottate particolari soluzioni onde evitare qualsiasi spreco: un moderno sistema di raccolta e depurazione consentirà infatti un notevole riciclo. In pratica, l’acqua piovana viene raccolta, pulita e impiegata in tutte le unità produttive. Dopo l’utilizzo, l’acqua viene nuovamente depurata e utilizzata per innaffiare l’ampia zona, favorendo l’agricoltura e la natura circostante. Uno specifico impianto gestirà infine il fabbisogno locale di acqua potabile.

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