Le 2 ruote a motore in recessione

Il mercato delle 2 ruote a motore ha registrato una contrazione anche nel mese di maggio, con le immatricolazioni che si fermano a 24.660 veicoli, pari al -34,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Più accentuata la discesa delle moto con 7.492 pezzi e un -35,4%; mentre gli scooter, con 17.168 unità fanno segnare un -34,4%. Sulla stessa linea i risultati dei 50cc con 5.433 vendite e un -31,5%. In termini percentuali maggio pesa intorno al 14% del totale venduto nell’anno.

“I risultati del settore, relativi a quest’ultimo mese, denunciano una situazione drammatica. Le pesanti scelte di politica economica, varate dal Governo, incidono sul potere d’acquisto delle famiglie e dunque sulla domanda di mezzi di trasporto. La sofferenza del mercato del lavoro e le manovre finanziarie hanno intaccato i redditi e portato l’indice di fiducia al minimo storico”, afferma Corrado Capelli, Presidente di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori). “Il mercato dell’usato, solitamente al riparo dalla crisi economica, ha subito una battuta d’arresto. Nel primo quadrimestre i passaggi di proprietà hanno totalizzato un calo del -12,5%. A questo punto non si possono più rinviare misure che siano in grado di imprimere una svolta e favorire la ripresa, come indichiamo da mesi: sbloccare le restrizioni per il credito al consumo, calmierare le tariffe di assicurazioni e i costi del carburante, approntare le infrastrutture per facilitare l’uso delle 2 ruote, dai parcheggi dedicati alla manutenzione delle strade per aumentare la sicurezza. Abbiamo bisogno di tornare a vivere in un Paese normale. Il nostro settore deve essere messo nelle condizioni di poter dare il proprio contributo sia in termini di produzione industriale, con tutto ciò che comporta anche sotto il profilo occupazionale, sia valorizzando il ruolo essenziale delle 2 ruote nell’ambito della mobilità sostenibile. Un primo passo concreto è rappresentato dalla auspicata inclusione dei motoveicoli nel provvedimento per lo sviluppo della mobilità dei mezzi a basse emissioni attualmente in discussione”.

Nei primi 5 mesi dell’anno le immatricolazioni totalizzano 96.889 veicoli con una flessione del -26,9%; di cui 64.202 scooter -25,1% e 32.687 moto -30,2%.

L’analisi per cilindrata conferma il segmento principale degli scooter di 125cc con 19.797 veicoli e un -26,2%. Flessione più contenuta per i 150-200cc con 13.705 pezzi -19,1%. Forte calo per i 250cc con 3.846 veicoli -49,4%, mentre i 300-500cc perdono volumi con 18.892 unità -43,1%, a favore dei maxi-scooter con 7.962 immatricolazioni rispetto a solo 1.200 dello stesso periodo dell’anno scorso, ciò testimonia il successo dei nuovi modelli di maggior cilindrata.

Per le moto risultano in discesa le diverse cilindrate, dalle più grandi, superiori ai 1000cc con 10.384 pezzi pari al -29,5%, seguite dai modelli tra 800 e 1000cc con 8.295 unità, e un -33,1%. Le medie cilindrate tra 650 e 750cc con 6.866 moto -23,4%, le 600cc più che dimezzate con 1.719 moto -57,1%. Infine le 300-500cc con 2.238 pezzi -15%, e le 125cc con 2.094 moto e un -23,4%, che portano a casa un risultato appena migliore rispetto alla media del mercato.

Cali a due cifre anche per i segmenti e in particolare le naked con 9.221 vendite -41,7%, le custom con 3.523 immatricolazioni -36,2 %, le sportive con 3.263 moto -29,7%; meno decisa la flessione delle enduro che diventano il segmento più rilevante con 10.018 pezzi -19,5%, le supermotard con 2.530 moto e un -27,8%, infine anche le moto da turismo restano in negativo con 3.310 modelli -17,4%.

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