La storia infinita delle ordinanze

C’è da scommettere che non è finita qui. Ogni giorno la stampa nazionale, ma più spesso locale, pubblica le ultime decisioni di provincie, comuni, enti proprietari di strade, ecc. relativamente all’obbligo o meno di montare pneumatici invernali o viaggiare con catene a bordo, complete di date e tratti stradali. Ci sono new entry, ma anche uscite, come Friuli Venezia Giulia Strade S.p.A, che prima emette l’ordinanza e poi la sospende “in attesa di apposita segnaletica”. C’è chi non ci pensa proprio ad obbligare gli automobilisti, come il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, che non ritiene giusto “infierire ancora una volta sui cittadini, soprattutto in questo periodo economico” e chi invece, oltre alle multe prevede anche la decurtazione di due punti dalla patente, come le autostrade e strade extra-urbane toscane. Non apriamo nemmeno poi il capitolo delle date del periodo di applicazione delle prescrizioni, diverse da strada a strada anche nella stessa regione o, in alcuni casi, “limitate al verificarsi di precipitazioni nevose”. Quest’ultima limitazione poi, se ha senso nel caso delle catene da neve, vanifica lo sforzo dei produttori e del nuovo codice della strada di spostare il concetto da “gomme da neve” a “gomme invernali”, necessarie, neve o non neve, quando la temperatura scende sotto i 7°C.  Insomma, fatta salva la bontà del principio, una vera giungla legislativa.

E, se per il settore la corsa agli acquisti scatenata dalle ordinanze è sicuramente un vantaggio, viene da chiedersi: ma, in questa caotica situazione, sarà ancora vero che la legge non ammette ignoranza?

Di seguito l’ultimo aggiornamento (21/11/2011):

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