Allarme ETRMA: il 10% delle gomme importate ancora illegali

Nessuna buona nuova. Lo scorso marzo l’associazione europea dei produttori di pneumatici, aveva denunciato, dopo accurati test, la non conformità dell’11% delle gomme presenti sul territorio europeo relativamente agli oli ad alto contenuto di idrocarburi policiclici aromatici. L’appello è caduto nel vuoto. Al termine del secondo giro di test infatti, l’ETRMA (European Tyre and Rubber Manufacturers’ Association) conferma la diagnosi: il 10% delle gomme testate, tutte d’importazione, sono risultate non conformi.

Il secondo round di test è stato eseguito tra aprile e settembre 2011 su un campione di 94 pneumatici prelevati sul mercato e disponibili pertanto ai consumatori in 11 paesi UE. Le gomme prelevate sono state prodotte tra la fine del 2010 e il 2011 in 50 fabbriche situate in 11 diversi paesi. I marchi analizzati sono stati 51, 31 dei quali non presi in esame nella prima sessione di test. Ebbene, il 10% dei prodotti contengono ancora livelli di PAH vietati dalla legislazione europea REACH e risultano pertanto venduti illegalmente. Gli idrocarburi policiclici aromatici (Poly-Aromatic-Hydrocarbons – PAH) sono un gruppo di oltre 100 sostanze chimiche, 8 delle quali anche cancerogene, che sono state bandite dal regolamento europeo REACH per i pneumatici prodotti dopo il 1° gennaio 2010 e destinati al mercato UE. Tra i marchi risultati non conformi appaiono per le gomme vettura Linglon, Fullway e Fullrun, tutte importate dalla Cina; per le gomme autocarro ci sono i marchi Torque, Chengshan, Boto e Austone, anche queste tutte gomme cinesi; infine per il settore moto il prodotto fuori norma è Golden Tyre, proveniente dalla Tailandia.

Alcune delle gomme non conformi, non avevano superato i test già a marzo, confermando così il persistere di un comportamento illecito, afferma ETRMA. Inoltre un’azienda ha dimostrato di operare sistematicamente in non conformità: 5 pneumatici di 4 diversi brand, sia vettura che autocarro, sono stati testati e tutti risultano superare i limiti del regolamento europeo. Il secondo round di test ha preso in esame anche pneumatici autocarro, vettura estivi e invernali, moto e agro. I dati dei test sono stati inoltre confermati anche da un secondo laboratorio di prova, certificato e indipendente, al cui esame ETRMA ha sottoposto i prodotti non conformi.

“I risultati dei test e tutti i rapporti di prova sono stati consegnati alle autorità nazionali e comunitarie”, ha affermato Francesco Gori, Presidente dell’associazione. “Un altro 10% di prodotti non conformi sul mercato significa che ci sono produttori e importatori che non si preoccupano della legislazione europea”. Non solo, la persistente presenza di prodotti illegali relativamente agli oli aromatici, fa temere che possa essere vanificata anche tutta quella serie di provvedimenti legislativi che, a livello europeo, stanno entrando in vigore per il settore. “ETRMA è preoccupata, perché gli sforzi della sorveglianza, a livello europeo, si sono dimostrati insufficienti per evitare l’importazione di questi prodotti”, ha aggiunto Fazilet Cinaralp, Segretario Generale dell’associazione. “Questo potrebbe compromettere l’efficacia delle regole che entreranno prossimamente in vigore, come ad esempio la legislazione sull’etichettatura che diventerà obbligatoria nel 2012. Non rispettare la legislazione sul labelling potrebbe significare infatti ingannare i consumatori, vendendo prodotti con caratteristiche e performance inferiori a quelle previste.” Oltre a penalizzare – aggiungiamo noi – i produttori che operano nella legalità e investono per  la sicurezza e la qualità dei prodotti e della produzione.

Il presidente Gori ha concluso la presentazione dei dati allarmanti, che riportiamo di seguito, con un appello: “L’ETRMA e i suoi membri (Apollo Vredestein, Bridgestone Europe, Cooper Tires, Continental, Goodyear Dunlop Tires Europe, Hankook, Marangoni, Michelin, Mitas, Nokian Tyres, Pirelli e Trelleborg Wheel Systems) hanno sostenuto l’intera gamma di regolamenti comunitari che disciplinano l’industria del pneumatico. Questi regolamenti hanno richiesto importanti investimenti da parte delle aziende associate. Pertanto chiediamo che venga preso urgentemente in considerazione un programma chiaro, coerente e coordinato di sorveglianza del mercato, che assicuri parità di condizioni per tutti i produttori di pneumatici. Le leggi, se non hanno un follow up e un’applicazione efficaci, sono dannose”.

 

Fonte: ETRMA

Nota: Il codice della fabbrica viene assegnato dall’americana NHTSA e può essere verificato in questo sito: http://www.nhtsa.gov/cars/rules/manufacture/index.html

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