Come evitare le ruote pericolose?

L’ultima “domanda del mese” che abbiamo posto ai nostri lettori riguardava le ruote, un prodotto fondamentale per la sicurezza ma forse ancora poco noto, da un punto di vista tecnico, sia ai consumatori che ai rivenditori. Questa è la sensazione che ci aveva espresso Corrado Bergagna, Presidente di Assoruote un paio di mesi fa, presentando la guida “La ruota = Sicurezza”.  Pur non avendo pretese statistiche, il nostro sondaggio, rivolto agli operatori del settore, sembra proprio dare ragione a Bergagna. Alla domanda “come evitare di acquistare ruote che non garantiscono i requisiti minimi di sicurezza e che possono quindi essere pericolose” su 518 voti totali ben 235, pari al 45,4% , sono stati: “Niente, non lo ritengo importante”. Solo l’8% dei votanti dichiara di verificare la rintracciabilità del produttore e poco meno del 5% di controllare etichettatura e marcature. Quasi il 42% ha comunque risposto che il sistema più facile e sicuro per non incorrere in prodotti non conformi è rivolgersi a distributori ufficiali. “La mission di Assoruote è proprio questa: fare cultura sul prodotto ruota, comunicare e dare dignità ad un prodotto che è fondamentale per la sicurezza sulle strade. Stiamo già studiando nuovi progetti e attività per il 2012, ma ci saranno presto importanti novità anche in ambito normativo”, ha affermato Bergagna, anticipando gli sviluppi in corso sul decreto per l’omologazione dei cerchi. 
 
La foto che accompagnava la domanda del mese rappresenta due cerchi testati presso Gianetti Ruote SpA, società di Ceriano Laghetto (MB) che dispone di un laboratorio di prova attrezzato,  dove sono stati condotti numerosi test su prodotti privi di tracciabilità. Abbiamo chiesto ad Andrea Tola, after market sales & marketing manager di Gianetti Ruote SpA, quali possono essere le conseguenze dell’utilizzo di cerchi che non rispondono alle normative di riferimento e cosa si può fare per sensibilizzare, non solo gli automobilisti, ma in primo luogo i rivenditori. “Le conseguenze evidenziate dai test condotti in laboratorio possono essere gravissime, dalla rottura del disco (flangia centrale della ruota) all’allentamento delle colonnette di fissaggio della ruota al mozzo”, ha risposto Tola. “La responsabilità di tutti gli operatori della filiera, dal costruttore al rivenditore finale è quella di garantire la qualità e la rintracciabilità del prodotto. Il presentarsi sul mercato di prodotti non rintracciabili e di dubbia qualità non può essere sottovalutato e tutti gli operatori del settore hanno in questo caso una responsabilità diretta nei confronti dell’utilizzatore finale. Sono infatti gli ‘addetti ai lavori’ , prima di altri, che possono e devono difendere la sicurezza  del consumatore finale”.

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