Mercato auto, settembre indietro di 15 anni per vendite e ordini

“Il difficile contesto economico-finanziario del Paese, confermato dalle recenti stime al ribasso del Governo sul Pil (0,7%), dalla continua perdita di potere di acquisto delle famiglie (-0,2% nel 2° trimestre) e dal conseguente calo dei consumi, impongono iniziative immediate per rilanciare la crescita. Il sostegno allo sviluppo del Paese non può prescindere da una forte azione strutturale di rilancio del comparto automotive, che rappresenta – con tutta la filiera – uno dei settori più rilevanti e determinanti per la crescita dei consumi e del Pil in Italia”. Gianni Filipponi, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere presenti in Italia, commenta così i dati del mercato dell’automobile di settembre, diffusi oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Con 146.388 immatricolazioni di autovetture, il mese appena conclusosi, infatti, ha registrato una flessione del 5,7% rispetto al già depresso andamento di un anno fa. Ancora una volta, per trovare volumi più bassi per lo stesso mese bisogna tornare indietro di ben 15 anni, al lontano 1996. Nei primi 9 mesi dell’anno la flessione è dell’11,3%, con 1.369.545 vetture vendute rispetto alle 1.543.775 di un anno fa.

A rendere negative le prospettive per la parte finale dell’anno, contribuisce l’andamento della raccolta ordini che, da un primo scambio di informazioni tra UNRAE e ANFIA, nel mese di settembre ha registrato un volume mai realizzato da quando si raccolgono i dati (1998), sfiorando appena le 147.000 unità (-6,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Nel periodo gennaio-settembre i contratti ammontano a 1.327.000 unità, con una progressiva riduzione della crescita che ha portato il saldo a +3%.

“Pur se resta difficile valutare, in questo particolare momento – prosegue Filipponi – l’evoluzione dell’economia europea e italiana e gli effetti che la Manovra produrrà nel breve termine, riteniamo per certo che l’aumento della fiscalità (IVA, IPT, ecc.) produrrà un ulteriore ridimensionamento dei consumi delle famiglie, già appesantite – lo ricordiamo – dagli aumenti dei carburanti e delle assicurazioni”.

“Queste considerazioni – conclude Filipponi – ci portano a immaginare una parte finale del 2011 particolarmente difficile, che ridimensiona la previsione di chiusura del mercato intorno a 1.750.000 immatricolazioni (-11%). Per l’anno prossimo, in assenza di importanti interventi di natura strutturale sull’economia italiana, tutti i principali indicatori economici e di settore prevedono un andamento in ulteriore ribasso”.

Dall’analisi della struttura del mercato, il diesel – in controtendenza rispetto al mercato totale – registra una crescita nel mese del 2,5%, portandosi al 55% di quota, mentre la benzina perde quasi un punto di rappresentatività, assestandosi al 38,8%. Ciò consente anche alle emissioni medie ponderate di CO2 di scendere, in settembre, sotto la soglia dei 130 g/km (129,7 g/km rispetto ai 132,7 di un anno fa); mentre nei primi 9 mesi l’emissione media ponderata è pari a 130,1 g/km (133,2 nel gennaio-settembre 2010).

Scende nel mese anche la quota delle vetture a noleggio e intestate a società, rispettivamente al 12,8% (13,7% nel settembre 2010) e al 21,6% (22,5% lo scorso anno) del mercato totale.

Infine, il mercato delle autovetture usate ha evidenziato nel mese di settembre 375.747 passaggi di proprietà, al lordo delle minivolture, in flessione del 3,6% rispetto ai 389.900 dello stesso periodo dello scorso anno. Nei primi 9 mesi i 3.417.570 trasferimenti segnano una crescita del 3,3% rispetto ai 3.307.898 del gennaio-settembre 2011.

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