Nuovi eco-contributi in arrivo

Il Ministero dell’Ambiente sta pubblicando, di giorno in giorno, i decreti di determinazione del contributo ambientale per ciascun produttore, importatore o consorzio degli stessi che ne abbia fatto richiesta, come previsto dal decreto legislativo 152 del 2006 e successivo decreto ministeriale n. 82 dell’11 aprile 2011, relativi al regolamento per la gestione dei pneumatici fuori uso.

Si tratta di importi stabiliti, in base alle stime di previsione di spesa dei richiedenti, per l’espletamento del servizio per l’anno 2011, e – decreta la Direzione per la tutela del territorio e delle risorse idriche del Ministero – “sono determinati in via provvisoria e fino all’adozione di diverso provvedimento da parte della Direzione del Ministero stesso”. Sarà dunque un successivo provvedimento che andrà a ridefinire o confermare il contributo per l’anno 2012, per ciascun soggetto responsabile dell’immissione sul mercato di pneumatici, che abbia segnalato la propria posizione al Ministero.

Tradotto in termini concreti, ciascuno dei produttori, importatori o soci dei consorzi di seguito indicati, andrà ad applicare ai gommisti, nelle fatture di vendita dei pneumatici, l’eco-contributo determinato per lui dal Ministero. A sua volta il gommista, all’atto della vendita del pneumatico, dovrà applicare in fattura o scontrino fiscale lo stesso identico importo indicato dal fornitore di quel prodotto. In molti casi si tratta di importi uguali, ad esempio per le auto quasi tutti i soggetti esporranno un contributo ambientale di 3 euro a gomma, ma in altri casi, soprattutto nelle grandi dimensioni ci possono essere differenze significative.

Di seguito riportiamo una tabella che riassume gli importi del contributo ambientale per auto e moto, approvato dal Ministero dell’Ambiente, per i soggetti che hanno dichiarato di assumersi la responsabilità dell’immissione sul mercato e gestione di questi prodotti:

Note alla tabella

Moto = Ciclomotori e motoveicoli (ciclomotori, motocicli, motocarri, ecc.) con gomme dal peso che va da un minimo di 2 a un massimo di 8 Kg.

Auto = Autoveicoli e relativi rimorchi (autovetture, autovetture per il trasporto promiscuo, autocaravan, ecc.)   con gomme dal peso che va da un minimo di 6 a un massimo di 18 Kg.

Ecopneus è un consorzio di cui sono soci Bridgestone, Continental, Goodyear Dunlop, Marangoni, Michelin e Pirelli, aziende che applicheranno quindi il contributo ambientale definito dal Ministero per Ecopneus.

Per opportuna informazione abbiamo realizzato anche una tabella di confronto relativa agli importi del contributo ambientale confermati dal Ministero per i quattro soggetti che, ad oggi, hanno segnalato che immettono sul mercato e pertanto gestiranno il recupero di pneumatici autocarro, autobus, macchine agricole, macchine operatrici e macchine industriali:

 

Uno dei probelmi più complessi in questa fase di avvio del sistema è che tutta la merce presente nel magazzino dei gommisti prima del 7 settembre, prima cioè dell’avvio ufficiale della gestione dei pneumatici fuori uso, non deve riportare il contributo ambientale in fattura o scontrino, in fase di vendita al consumatore.

L’eco-contributo deve essere applicato esclusivamente sulla merce acquistata dopo il 7 settembre e che riporta, nella fattura d’acquisto, tale importo. Su tutti i pneumatici a stock, risalenti a data precedente la fase attuativa del decreto, il contributo non va applicato. Ricordiamo infatti che non deve esserci un’entrata ingiustificata da parte del gommista, perché il contributo ambientale non ha scopo di lucro, ma deve servire esclusivamente a coprire i costi della gestione dei pneumatici fuori uso. Se quindi non è stato corrisposto nella fase di acquisto del prodotto, non deve essere incassato in fase di vendita.

Non esistendo però tracciabilità tra fatture d’acquisto e pneumatici singoli la gestione risulta piuttosto complessa, tanto che il direttore generale di Ecopneus, Giovanni Corbetta, sollecita una più stretta collaborazione con il Ministero per poter chiarire i passaggi tuttora di difficile applicazione: "Gli operatori del settore in questo momento hanno assoluto bisogno dell’apertura di un tavolo di consultazione con il Ministero per poter definire tutte le regole operative atte a risolvere i tanti problemi ancora aperti. L’attuale incertezza ingenera una grande confusione nel mercato."

Il testo del decreto ministeriale n. 82 dell’11 aprile 2011.

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