La WTO difende le misure americane contro le importazioni di gomme cinesi

La World Trade Organisation ha dato di nuovo ragione agli Stati Uniti: hanno agito legalmente quando nel 2009 hanno imposto dei limiti alle importazioni di pneumatici cinesi. La decisione, riportata nell’arbitrato pubblicato il 5 settembre, ha suscitato naturalmente il disappunto delle autorità cinesi, che accusano invece Washington di attuare delle misure di protezionismo che impediscono un’equa concorrenza.

Le tariffe doganali, stabilite dagli US per evitare un eccesso di importazioni dalla Cina, hanno imposto tre scalini di applicazione con percentuali che sono andate a scendere: nel settembre 2009 il dazio imposto sulle gomme importate in USA dalla Cina era del 35%, dopo un anno è stato abbassato al 30% e da settembre di quest’anno è stato ulteriormente ribassato al 25%.

Secondo quanto dichiara la WTO, la politica applicata dagli Stati Uniti è ammessa dai trattati internazionali nell’ambito delle negoziazioni assunte nella fase di introduzione della Cina nell’organizzazione stessa. Quest’ultimo arbitrato è stato pronunciato in risposta al governo cinese che, di fronte alla stessa delibera della WTO dello scorso ottobre, aveva deciso di appellarsi.

Gli Stati Uniti festeggiano dunque, mentre Pechino insiste nel dire che le misure protezionistiche non sono di aiuto per le industrie americane, ma che ledono piuttosto i loro interessi anche nei confronti di importazioni da altri paesi e distorcono le regole del commercio internazionale.

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