Le associazioni contro l’ennesima misura fiscale sull’auto

Tra le misure previste nella bozza della manovra finanziaria del Consiglio dei Ministri, compare una addizionale annuale erariale della tassa automobilistica per i veicoli di potenza superiore a 125 kilowatt, ovvero sopra i 170 cavalli. L’aumento sarà moltiplicato per ogni kilowatt di potenza del veicolo superiore a questa soglia. Il rincaro – di entità ancora indefinita – verrebbe applicato al bollo auto, ma il gettito derivante sarebbe destinato allo Stato anziché alle Regioni. Secondo le prime stime dell’Anfia, la misura interesserebbe circa il 30% dei modelli di vetture in vendita sul mercato italiano.

“Non è ammissibile un ulteriore aggravio dell’imposizione fiscale a danno degli automobilisti – ha commentato Eugenio Razelli, Presidente di Anfia. L’aumento tributario a carico della categoria ha seguito, negli ultimi mesi, un’escalation preoccupante: in un contesto di continui rincari dei prezzi dei carburanti e delle polizze assicurative, sono stati introdotti, prima l’incremento delle accise sui carburanti – stabilito con il decreto Omnibus – poi, nell’ambito della riforma della fiscalità auto annunciata con il decreto legislativo sul federalismo fiscale, il riordino dell’IPT e l’aumento fino a 3,5 punti dell’aliquota dell’imposta provinciale sull’RC auto. Tutto questo in un Paese che detiene già il primato in Europa per la pressione fiscale sul nostro settore – con oltre 67 miliardi di Euro versati nel 2009, pari al 16% del totale del gettito fiscale e al 4,5% del PIL – e in un momento di evidente difficoltà per il comparto. Ora, il varo dell’ennesimo provvedimento, destinato a peggiorare una situazione già critica in assenza di interventi volti ad innescare la ripresa del mercato. Ripresa che, oltretutto, porterebbe significativi introiti a beneficio del bilancio dello Stato”.

Si unisce alla critica anche l’Unrae, l’Associazione che rappresenta le Case estere sul mercato italiano dell’automobile. Il Presidente Jacques Bousquet ha infatti dichiarato: “Riteniamo un grave errore colpire per l’ennesima volta nel giro di poche settimane gli automobilisti italiani e l’automobile, settore che contribuisce già in modo molto consistente all’annuale gettito dell’Erario e alla salute dell’economia del Paese più in generale, soprattutto in un anno in cui il mercato automobilistico registrerà i volumi più bassi degli ultimi 15 anni”.

“Non ci si deve dimenticare che l’automobile, oltre ad essere un insostituibile mezzo di trasporto per la maggioranza degli italiani – ha aggiunto Bousquet – ha anche un ruolo chiave sul fronte sociale per i posti di lavoro che genera e sul fronte economico, considerando che contribuisce per l’11,4% alla formazione del Pil e per il 16,2% al totale delle entrate tributarie nazionali. Tutto ciò continua a sfuggire al legislatore, che insiste nel proporre misure che penalizzano tale settore, senza prevedere in alcun caso provvedimenti che ne tutelino le vendite, premiando ad esempio le vetture più sicure e più rispettose dell’ambiente”.

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