Un automobilista su tre ha problemi di udito

Si è svolta ieri una tavola rotonda su  “Sicurezza stradale e udito” organizzata alla Camera dei Deputati dall’Automobile Club d’Italia in collaborazione con il presidente della Commissione Trasporti, on. Mario Valducci, e l’ANAP-ANA. All’evento hanno partecipato: il capogruppo del PD in Commissione Trasporti on. Michele Meta, il presidente della Fondazione ANIA per la sicurezza stradale Sandro Salvati, il professore ordinario di Otorinolaringoiatria presso l’Università degli Studi di Torino Carlo Giordano e il segretario nazionale ANA-ANAP Corrado Canovi.

Dall’incontro è emerso che un italiano su tre soffre di carenze uditive e il problema cresce in modo proporzionale all’età. La situazione non migliorerà in futuro. Secondo l’ISTAT gli ultra 65enni aumenteranno dai 12 milioni di oggi a più di 20 milioni nel 2050. Sono persone che continueranno a guidare l’automobile, con il rischio di un peggioramento dei livelli di sicurezza sulle strade se non verrà attuata una strategia contro la sordità e l’ipoacusia.

“L’ACI sollecita un intervento normativo – ha dichiarato il presidente dell’ACI, Enrico Gelpi, – che introduca nuove prove di verifica delle capacità uditive per il rilascio e il rinnovo della patente. La legge pone oggi come unico requisito uditivo la percezione di una conversazione da non meno di due metri di distanza. Sarebbe invece più opportuno procedere a una misurazione dell’udito con metodologie e apparecchiature scientifiche”.

“Il Codice della Strada è un cantiere sempre aperto – ha sottolineato Valducci – e stiamo lavorando concretamente all’ipotesi di una legge delega per spacchettarlo in due grandi parti: la prima con norme per tutti gli automobilisti, la seconda dedicata agli operatori e ai professionisti della mobilità. Nelle prossime settimane presenteremo inoltre un provvedimento per introdurre nel codice penale l’omicidio stradale come nuova fattispecie di reato. Ciò per evitare che i responsabili di incidenti mortali possano nella pratica contare su pene detentive contenute”.

“Gli investimenti sulla sicurezza stradale sono sempre produttivi – ha affermato Meta – e i costi sociali ed economici dell’incidentalità davvero inaccettabili. Servono più risorse soprattutto per l’attività di controllo delle Forze dell’Ordine sulle strade”.

Nell’occasione sono stati presentati i risultati di un’indagine condotta dalla Clinica Otorinolaringoiatra di Torino presso le strutture degli Automobile Club provinciali di Torino, Milano, Genova, Firenze, Roma, Napoli e Bari, dove gli automobilisti si sono volontariamente sottoposti a un esame audiometrico gratuito per valutare le proprie capacità fisiche al volante. Il test ha evidenziato che il 67% delle persone soffre di ipoacusia, ma la metà di queste lo ignora.

La rilevazione misura anche lo stretto legame della sordità con la distrazione, che è la prima causa di incidente: il 20,5% dei conducenti ipoacusici non comprende i notiziari radiofonici sul traffico, il 17,4% non percepisce la conversazione tra gli altri passeggeri e il 16,4% chiede spesso di ripetere quanto detto da chi gli sta seduto accanto.

Lo studio ha inoltre mostrato che solo il 43,5% degli automobilisti è stato sottoposto a un accertamento audiometrico al momento del rilascio o del rinnovo della patente.

© riproduzione riservata
made by nodopiano