L’Europa dell’auto chiude in flessione, perdute oltre 700.000 vendite

Nel corso del 2010 in Europa (27 Paesi UE più i 3 Paesi dell’Efta) – secondo quanto comunicato oggi dall’ACEA – sono state immatricolate 13.785.698 nuove automobili, il 4,9% in meno rispetto alle 14.499.059 vendute nel 2009. La perdita complessiva rispetto al 2009 è stata di 713.361 unità. Nel solo mese di dicembre le vendite europee sono state 1.048.378, in flessione del 2,7%.

Nell’ultimo mese dell’anno i cinque principali mercati continentali non hanno avuto comportamenti omogenei: Italia (-21,7%), Spagna (-23,9%) e Gran Bretagna (-18%) hanno chiuso con pesanti deficit a doppia cifra, la Francia ha sfiorato il pareggio (-0,7%) e la Germania ha fatto registrare un saldo attivo (+6,9%), ma solo perché il confronto è stato con l’ultimo mese del 2009, quando l’effetto degli incentivi era già vanificato.

Nell’intero 2010, la Germania ha registrato una notevole flessione (–23,4%), l’Italia ha concluso a –9,2%, la Francia ha limitato la contrazione al –2,2% mentre Spagna (+3,1%) e Gran Bretagna (+1,8%) hanno chiuso con un saldo attivo.

“I risultati 2010 dei principali mercati europei – ha spiegato Gianni Filipponi, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione che rappresenta le Case estere in Italia – sono stati influenzati da due fattori: l’andamento non positivo dell’economia e la coda degli incentivi statali che non sempre hanno permesso confronti omogenei con il 2009”. “Per quanto riguarda l’ingresso nel 2011 – prosegue Filipponi – questo secondo elemento viene a mancare, mentre la domanda continua ad essere influenzata da una situazione economica generalmente debole, con la sola possibile eccezione della Germania”.

GERMANIA – Perdute 890.000 vendite nel post-incentivi

Il mercato tedesco ha chiuso l’anno con 2.916.260 immatricolazioni, ben 890.915 in meno rispetto al 2009, quando i notevoli sostegni governativi alle vendite hanno portato il mercato ad una chiusura di 3.807.175 unità. La flessione dell’intero anno si è attestata sul 23,4%, mentre il solo mese di dicembre, confrontato con l’analogo mese dell’anno precedente, quando gli incentivi non erano più in vigore, ha visto una crescita del 6,9% con 230.371 immatricolazioni. Nell’ultimo mese dell’anno le vendite a persone fisiche (43,3% di quota) sono tornate su valori analoghi a quelli precedenti gli incentivi. Per il 2011, l’Associazione degli Importatori (la VDIK) prevede un mercato di 3.100.000 vendite (+6%).

FRANCIA – Anche se ridotti, gli incentivi hanno dato il loro impulso al mercato

Sorprendendo gli analisti, il mercato francese ha chiuso il 2010 solo con una lieve flessione (-2,2%), merito della exit strategy adottata dal Governo che, dopo gli incentivi pieni applicati nel 2009, ha continuato ad erogare un parziale sostegno alle vendite di vetture ecologiche a fronte della rottamazione di veicoli vecchi. Il risultato è stato di 2.251.669 immatricolazioni contro 2.302.398 registrate nel 2009, con una perdita di sole 50.729 unità. Nel mese di dicembre le targhe consegnate sono state 228.316, con una lieve contrazione dello 0,7%. Secondo l’Associazione dei Costruttori francesi (CCFA), il buon livello di ordini raccolti inciderà positivamente sul primo trimestre del 2011. Secondo Global Insight, il mercato francese perderà nel corso dell’anno il 10%, mantenendo poi un livello attorno ai 2 milioni per i prossimi 5 anni.

GRAN BRETAGNA – Il primo semestre salva le vendite annue

Grazie alle notevoli vendite registrate nel primo semestre per merito degli incentivi alla rottamazione (+20%), il mercato britannico dell’auto ha chiuso il 2010 con un lieve attivo (+1,8%) e con un immatricolato di 2.030.846 unità, mentre nel solo mese di dicembre le 123.817 targhe consegnate hanno fatto registrare un calo del 18%, sesta flessione consecutiva, conseguenza della fine del sostegno statale alle vendite di vetture ecologiche. Per la seconda volta negli ultimi 10 anni le vendite a persone fisiche si sono attestate al di sotto del milione di unità. E’ invece proseguita la crescita delle vendite di vetture diesel, che nell’intero anno hanno raggiunto la quota record del 46,1%. Lo scenario economico generale non consente di immaginare una crescita delle vendite nel 2011 sia per l’aumento dell’IVA dal 17,5 al 20%, sia per il significativo aumento del tasso di disoccupazione. L’Associazione dei Costruttori britannici (SMMT) prevede 1.930.000 immatricolazioni, con un calo del 5%, mentre gli analisti della Global Insight sono leggermente più pessimisti, indicando 1.917.000 vendite.

SPAGNA – Crollo in dicembre, ma l’anno è salvo

L’aumento di due punti dell’IVA dal 1° luglio e la fine del programma di incentivi alla rottamazione hanno diviso in due l’andamento del mercato spagnolo, che nel primo semestre ha fornito un quadro fortemente positivo, mentre nel secondo si è quasi completamente esaurita la spinta iniziale, consentendo comunque una chiusura di anno in attivo (+3,1%), grazie alle 982.015 immatricolazioni. Nel solo mese di dicembre si è, invece, registrato un vero e proprio crollo del 23,9%, con appena 68.942 immatricolazioni, contro le 90.553 del dicembre 2009. L’analisi delle immatricolazioni per utilizzatore conferma la disparità dei due semestri: nel primo le vendite a persone fisiche sono cresciute del 35%, ma l’anno si è chiuso in flessione dell’11%. Fortissima la crescita dei noleggi (+69%), dovuta alla necessità del rinnovo delle flotte. Secondo l’ANIACAM, l’Associazione delle Case estere, il 2011 sarà un anno di transizione, con un primo semestre molto debole e con un mercato totale di 900.000 immatricolazioni, in flessione dell’8,6%.

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