Il governo cinese mette le regole: solo pneumatici radiali e di qualità

Nei prossimi cinque anni la produzione di pneumatici in Cina sembra destinata a crescere del 50%. Sono le ultime previsioni della China Rubber Industry Association che, in base all’incremento che quest’anno è stato del 10,5% rispetto al 2009, ossia 420 milioni di unità prodotte rispetto ai 380 dell’anno scorso, ritiene che alla fine del 2015 la produzione annua possa raggiungere i 570 milioni di pezzi. Il governo cinese è già intervenuto in ottobre, quando il Ministro dell’industria e dell’information technology ha pubblicato “The Tire Industry Policy”, un documento che punta a disciplinare l’industria del pneumatico per prevenire l’eccesso di produzione di basso livello e promuovere lo sviluppo tecnologico e l’aggiornamento strutturale, innalzando in modo significativo la soglia di accesso al mercato per l’industria del pneumatico. Questa politica industriale si è resa necessaria per impedire gli investimenti speculativi nel territorio cinese dove, nella prima metà di quest’anno sono state aperte circa 40 nuove fabbriche e diversi di questi progetti sono destinati a produzioni di scarso livello tecnico. Le nuove fabbriche dovranno essere quindi modernamente organizzate e dovranno necessariamente rientrare in precisi parametri dimensionali, per cui la capacità minima per il segmento truck sarà di 1,2 milioni di pneumatici e per l’auto di 6 milioni. Entro il 2015 inoltre il 100% dei pneumatici auto, l’85% di quelli per il trasporto leggero e il 90% di quelli per il trasporto pesante dovranno essere radiali.

In sintesi il governo, con la nuova politica industriale, intende gradualmente passare dalla dispersione alla concentrazione della produzione di pneumatici, incoraggiando esclusivamente i progetti che si focalizzano su sicurezza, risparmio energetico, eco compatibilità e gomme radiali di alta qualità.

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