Il pneumatico-bio arriva dal mais e dalla canna da zucchero

Nell’ambito della conferenza europea sulla bio economia basata sulla conoscenza (Knowledge Based Bio-Economy Towards 2020 Conference – Kbbe), a cui hanno partecipato eminenti scienziati, importanti protagonisti del settore e alti responsabili nazionali ed europei,  è stato presentato a Bruxelles il primo pneumatico biologico. Il prototipo è stato prodotto da fonti rinnovabili anziché da petrolio ed è frutto della collaborazione tra Goodyear e Genencor, una società danese che sviluppa e produce enzimi industriali e biotecnologie. Secondo recenti studi infatti, se le auto restano tra le maggiori fonti di inquinamento, il contributo di emissione di metalli inquinanti non è attribuibile tanto alla combustione del motore, quanto all’usura dell’impianto frenante e dei pneumatici. Risulta infatti che freni e pneumatici producono una allarmante quantità di zinco (5 tonnellate all’anno emesse nella sola città di Stoccolma), rame (3,8 tonnellate) e antimonio (0,8 tonnellate).  L’obiettivo della ricerca è la produzione su larga scala di isoprene, uno dei principali ingredienti della gomma sintetica, a partire dagli zuccheri presenti per esempio nel mais e nella canna da zucchero e sfruttando un processo di fermentazione basato su un ceppo batterico appositamente modificato per convertire riserve di carboidrati in isoprene “biologico”. Genencor ha dichiarato di voler portare sul mercato questa nuova tecnologia entro i prossimi cinque anni, aprendo prospettive interessanti per l’ambiente e per la bio economia, settore che la Commissione europea valuta in Europa 2.000 miliardi di euro e che coinvolge 22 milioni di persone, ma che offre ancora importanti prospettive di crescita.

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