Accordo tra Ecopneus e Melete

Ecopneus ha recentemente firmato con Melete un accordo per una collaborazione continuativa destinata a valutare la compatibilità ambientale e tossicologica dei materiali derivati da Pneumatici Fuori Uso nelle applicazioni più diffuse. Per avere una visione chiara sulla correttezza delle forme di recupero dei PFU, Ecopneus ha infatti proposto a Melete un partenariato per valutare i rischi connessi ai vari scenari di esposizione, con la valutazione dei dati esistenti o, se necessario, con indagini analitiche specifiche scevre da pregiudizi, che possano divulgare le informazioni necessarie anche ai “non addetti ai lavori”.

Melete s.r.l. è uno spin-off universitario indirizzato alla valutazione del rischio chimico, procedura richiesta per ogni sostanza presente sul mercato, che deve essere rivolta al lavoratore, al cittadino, al consumatore e all’ambiente, con una particolare attenzione allo sviluppo di analisi specifiche per ogni scenario d’impiego. Fondata da un gruppo comprendente partner accademici, industriali e istituzionali, questi ultimi rappresentati dalle Università degli Studi di Milano e dell’Insubria, la società nasce con il proposito di fornire un’assistenza mirata a tutte le aziende che devono adempiere gli obblighi della nuova normativa europea REACH (Registration Evaluation and Authorization of CHemicals) dando impulso a esperienze finalizzate a rendere possibile lo sviluppo della chimica nel pieno rispetto della salute umana e dell’ambiente e supportando le imprese per i problemi inerenti il rischio chimico ambientale ed occupazionale.

“È ferma intenzione di Ecopneus favorire lo sviluppo e la diffusione di tutte le applicazioni garantendo sempre un elevato grado di salvaguardia dell’ambiente e della salute umana ed evitando nettamente gli impieghi impropri dei materiali derivanti dal recupero dei PFU” ha dichiarato il Direttore Generale Ecopneus Giovanni Corbetta. “Negli ultimi anni sono stati condotti numerosi studi internazionali che hanno prodotto una quantità enorme di dati riconducibili a tematiche di impatto ambientale e tossicologico per i vari scenari di esposizione tipici dei materiali recuperati da PFU. Ciononostante, ha aggiunto Corbetta, la disomogeneità delle informazioni e l’elevata specializzazione delle pubblicazioni, rendono estremamente complessa la disseminazione dei risultati ottenuti”.

Il Prof. Angelo Moretto, medico specialista in medicina del lavoro con ampie competenze tossicologiche, dell’Università degli Studi di Milano e consigliere di Melete, ritiene che “sia possibile una valutazione degli scenari di esposizione e quindi una valutazione dei rischi derivanti dai materiali recuperati dai PFU. Si tratta di utilizzare l’approccio e i metodi predittivi simili a quelli indicati nelle recente normativa REACH per le sostanze chimiche”.

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